"Né Putin né Lavrov hanno conti in Gran Bretagna, né altrove all'estero", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo

I beni del presidente russo Vladimir Putin e del suo ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, saranno congelati. Non si sa quanto inciderà la misura, e l’Alto rappresentante Josep Borrell ha detto di non sapere l’effettivo ammontare delle proprietà dei due leader al di fuori della Russia, ma il fatto di avere il nome di Putin nella lista dei soggetti colpiti da sanzioni ha certamente un alto valore simbolico. Basti pensare che in tutta la sua storia l’Unione europea ha sanzionato solo altri due leader mondiali, dittatori per l’esattezza, e sono il siriano Assad e il bielorusso Lukashenko. Ora Putin si trova menzionato tra questi esponenti del terrore. Una decisione, quella adottata dall’Ue, seguita anche dalla Gran Bretagna e anche dagli Stati Uniti. Secca la risposta di Mosca. “Né Putin né Lavrov hanno conti in Gran Bretagna, né altrove all’estero”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

Il Consiglio Affari esteri Ue ha confermato l’accordo raggiunto la notte prima tra i leader dei 27 Stati membri al Consiglio europeo. Sarà tagliato l’accesso russo ai mercati dei capitali più importanti, vietando la quotazione di forniture o servizi in relazione ad azioni di entità statali russe e limitando così in modo significativo gli afflussi finanziari dalla Russia. “Queste sanzioni puntano a colpire il 70% del sistema bancario russo e delle principali società statali, compreso il campo della difesa”, ha affermato Borrell. L’esclusione della Russia dal sistema di pagamenti interbancari Swift non è stata invece tra le misure approvate. Almeno per ora, perché è mancata l’unanimità. La pressione per escludere la Russia dallo Swift è stata forte da parte di alcuni paesi europei come la Lituania, ma anche all’esterno dalla Gran Bretagna. In un primo momento erano girate voci un un approccio più cauto da parte dell’Italia e della Germania, ma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha assicurato che “non c’è alcun veto” e che “l’Italia ha sempre votato in maniera compatta con gli altri paesi europei le proposte della Commissione” e continuerà a farlo. Anche il suo omologo ucraino ha riferito che il titolare della Farnesina gli ha assicurato il sostegno italiano al divieto di accesso allo Swift. Ma questo farà parte semmai del terzo pacchetto, che l’Ue sta già preparando. In realtà fonti europee fanno notare come non si conosca ancora l’impatto di una possibile esclusione della Russia dal sistema di pagamento e che comunque Mosca sta sviluppando assieme a Pechino una rete di interconnessione bancaria alternativa.

Di Maio ha anche annunciato il ritiro di “tutte le onorificenze a membri del governo russo o a personalità russe” presenti nella lista delle sanzioni individuali perché “l’onorificenza della Repubblica italiana si dà a delle persone onorevoli”. Un gesto simbolico che mette fine al caso del banchiere russo Andrey Kostin, che aveva ricevuto l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia.

Di fronte al rumore delle armi e al sangue versato, la comunità internazionale sta cercando di coalizzarsi e isolare la Russia. L’Alto rappresentante ha avuto contatti con la Cina, chiedendole di usare la sua influenza su Mosca, con l’India e con tanti paesi che saranno chiamati a votare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Dopo essere stata esclusa dal Consiglio d’Europa, l’organismo che difende i diritti umani e che non ha nulla a che vedere con l’Unione europea, la Russia è stata estromessa dall’Eurovision Song Contest. “Può sembrare una piccola cosa dal punto di vista geopolitico, ma avrà un’ampia risonanza sociale”, fa notare Borrell. La finale di Champions League non si terrà a San Pietroburgo e il Gran Premio di Formula 1 russo sarà cancellato.

Mentre a Kiev si combatte, Bruxelles va avanti nel suo approccio graduale sulle sanzioni da calibrare “a seconda del comportamento della Russia”. Finora l’unità dei 27 sta tenendo, ma Kiev si sente impotente e indifesa di fronte ai bombardamenti, a cui sta opponendo la “resistenza eroica delle forze ucraine” che “potremmo chiamare combattenti per la liberta”, ha detto Borrell.

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