L'eruzione non accenna a fermarsi

(LaPresse) Sono trascorse tre settimane dal risveglio del Cumbre Vieja, il vulcano dell’isola di La Palma che ha costretto 6mila persone ad abbandonare le loro case, inghiottite dalla lava. Sono circa 1.100 gli edifici distrutti tra abitazioni, capannoni industriali e fattorie. A questi si aggiungono anche i campi agricoli, fondamentali per l’economia dell’isola. L’eruzione non accenna a fermarsi: sabato 9 ottobre si è verificato il crollo di un cono vulcanico che ha dato origine a un nuovo, devastante fiume di lava. Il più esteso di questi misura 1,5 chilometri di larghezza. Inoltre, da alcuni giorni la lava del vulcano ha raggiunto le acque oceaniche: il contatto ha provocato il rilascio di alcuni gas tossici, che hanno messo in stato di allerta anche gli abitanti che vivono al di fuori della zona di evacuazione.

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