Nel Paese crescono i timori per un collasso economico dell'Afghanistan e l'emergenza fame per la popolazione
Mentre crescono i timori per un collasso economico dell’Afghanistan e l’emergenza fame per la popolazione, le Nazioni Unite hanno raccolto oltre 1 miliardo di dollari tramite la conferenza dei donatori, promossa per garantire aiuti umanitari al Paese. “Il popolo afghano ha bisogno di un’ancora di salvezza, dopo decenni di guerra, sofferenza e insicurezza, affronta forse il momento più pericoloso”, ha detto il segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres, invitando la comunità internazionale a stare al fianco dei civili. Perplessità sono state sollevate da alcuni Stati sul mantenimento delle promesse fatte dai talebani. E a questo proposito il sottosegretario delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Martin Griffiths, ha riferito di aver ricevuto dai talebani rassicurazioni scritte sul passaggio sicuro e sulla libertà di movimento per gli operatori umanitari. “Abbiamo bisogno che gli impegni siano mantenuti”, ha chiarito l’ambasciatrice Usa all’Onu Linda Thomas-Greenfield, “Le parole non sono sufficienti. Dobbiamo vedere le azioni e la comunità internazionale è unita in questo messaggio”.
Le notizie che arrivano dal Paese fanno temere il peggio. La Fondazione Pangea ha riferito a LaPresse che i talebani cacciano le bambine dalla scuola con i fucili. “La settimana scorsa avevamo riaperto la scuola per bambine e bambini sordi, il giovedì sono arrivati i talebani e hanno mandato via le bambine sopra i 12 anni”, ha raccontanto Pangea, aggiungendo che quello stesso giorno i talebani si sono recati in un’altra scuola di Kabul e hanno “schiaffeggiato e puntato i fucili in faccia alle bambine della quarta classe, di dieci, undici anni: le hanno sgridate perché non indossavano il burqa”, come non era successo “neanche nel 2000”.
Nella valle del Panshir, dove si era radunata l’opposizione, i talebani avrebbero ucciso almeno 20 civili. A denunciare massacri e detenzioni arbitrarie per rappresaglia è stata anche l’Alta commissaria per i diritti umani Michelle Bachelet, che ha riferito di “accuse attendibili” riguardo a omicidi di ex membri delle forze di sicurezza afghane, di rastrellamenti casa per casa, di arresti di ex funzionari. L’allarme maggiore è per le donne che, ha detto Bachelet, sono state progressivamente escluse dalla sfera pubblica. La stretta dei talebani è arrivata anche nelle università dove ogni disciplina che sia contro le leggi islamiche sarà rimossa.
Intanto negli Stati Uniti il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha iniziato l’audizione al Congresso sul caotico ritiro delle truppe Usa. Parlando alla commissione Affari Esteri della Camera, Blinken ha difeso il ritiro affermando che era impossibile prevedere il collasso delle forze afghane e che Biden si è trovato ad ereditare un accordo già concluso tra il suo predecessore Donald Trump e gli studenti coranici. “Senza il ritiro sarebbero ripresi gli attacchi alle truppe”, ha detto il segretario di Stato sottolineando che non c’erano prove che rimanere più a lungo avrebbe reso le forze di sicurezza afghane o il governo più resilienti o autosufficienti. “Dopo 20 anni, 2.641 vite americane perse, 20.000 feriti e duemila miliardi di dollari spesi”, ha affermato, “era ora di porre fine alla guerra più lunga d’America“.
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