Giovanni Grandi era tra i primi rimpatriati dopo l'arrivo dei talebani nella capitale afgana
(LaPresse) “Il viaggio è andato bene ma il nostro cuore è là. Abbiamo un sacco di gente che ha lavorato con noi per tanti anni e speriamo di tirarli fuori”. Così Giovanni Grandi, responsabile della sede di Kabul dell’Aics, l’Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo, a bordo dell’aereo atterrato a Fiumicino lunedì pomeriggio che ha portato in Italia i primi connazionali e i primi collaboratori dopo che la capitale afgana è finita nelle mani dei talebani. “Non si possono comprendere le intenzioni dei talebani. L’unica cosa che spero è che ci sia attenzione all’emergenza sanitaria. Su questo serve una spinta da parte di tutto il mondo”, così Domenico Frontoni, esperto di logistica dell’agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo anche lui appena sbarcato all’aeroporto di Fiumicino da Kabul.
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