Almeno 30 morti palestinesi, tra loro anche bambini. Due vittime israeliane ad Ashkelon, una terza vicino a Tel Aviv. Gantz: "Attacchi contro Hamas fino a ritorno calma"

È sfociato in conflitto aperto lo scontro tra Israele e Hamas a Gaza dove dalla notte di lunedì sono stati lanciati dalla Striscia centinaia di razzi verso lo Stato Ebraico, poi i raid di risposta nella Striscia dell’aviazione dello Stato ebraico. Nella città di Ashkelon ci sono due morti mentre le autorità palestinesi parlano di 30 vittime.  Decine di razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa Irone Dome mentre l’esercito israeliano ha risposto con attacchi nella Striscia su circa 130 obiettivi mirati: tra questi secondo quanto riporta il Times of Israel, la casa di un alto comandante di Hamas, il quartier generale dell’intelligence di Hamas, due tunnel che si avvicinavano alla barriera di sicurezza nonché contro siti di produzione e stoccaggio di razzi. Un razzo proveniente dalla Striscia di Gaza ha colpito la città di Holon, a sud di Tel Aviv, ferendo varie persone, una delle quali gravemente. Lo ha riferito il servizio di ambulanza Magen David Adom, citato da Times of Israel. Il razzo sembra aver colpito un autobus.

Fra gli oltre 200 razzi lanciati da Hamas e altri militanti di Gaza, sei hanno preso di mira Gerusalemme, a circa 100 chilometri di distanza. Questo ha fatto scattare sirene anti-raid: è la prima volta che la città viene presa di mira dalla guerra del 2014. A Gerusalemme sono apparsi dei primi segnali di de-escalation nelle prime ore di martedì: la preghiera dell’alba da parte dei fedeli palestinesi alla moschea si è svolta senza scontri e Israele sembra avere limitato la presenza della sua polizia intorno al compound. Alcuni video amatoriali mostrano decine di fedeli che marciano verso la moschea cantando “sacrifichiamo il nostro sangue, anima per Al-Aqsa”.

Gantz: “Attacchi contro Hamas fino a quando tornerà la calma”

Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz afferma che Israele ha in programma di condurre una serie di attacchi contro Hamas e altri gruppi terroristici nella Striscia di Gaza al fine di “ripristinare la quiete a lungo termine e completa” in risposta agli attacchi missilistici in corso dall’enclave. Lo riporta il Times of Israel, sottolineando che in una dichiarazione video, Gantz incolpa Hamas per la violenza e nega le accuse del gruppo terroristico su quanto accaduto sulla Spianata delle moschee. “Vorrei sottolineare che lo Stato di Israele ha fatto di tutto e farà di tutto per tutelare la libertà di culto. Hamas, che prende di mira una popolazione civile, è l’unico responsabile”, afferma Gantz.

Sale il bilancio di vittime e feriti

Secondo quanto riferiscono fonti palestinesi è salito a 30 morti, compresi dieci bambini, il bilancio delle vittime, la maggior parte in attacchi israeliani. Queste vittime si aggiungono agli oltre 700 palestinesi rimasti feriti negli scontri con le forze di sicurezza israeliane a Gerusalemme e in Cisgiordania nelle ultime 48 ore, circa 500 dei quali sono stati curati in ospedali. Per quanto riguarda Israele, l’esercito ha riferito di due civili morti e 61 rimasti feriti dal lancio di razzi martedì mattina ad Ashkelon: colpito un condominio. Nella città del sud del paese centrata anche una scuola. Razzi caduti anche su Ashdod.

An explosion caused by Israeli airstrikes is seen on Gaza City, Monday, May 10, 2021. Hamas militants fired dozens of rockets into Israel on Monday, including a barrage that set off air raid sirens as far away as Jerusalem, after hundreds of Palestinians were hurt in clashes with Israeli police at a flashpoint religious site in the contested holy city. The rocket fire drew heavy Israeli retaliation in the Gaza Strip. (AP Photo/Adel Hana)

Le autorità sanitarie di Gaza riferiscono che almeno 12 degli oltre 20 morti sono attribuiti a raid aerei e 7 sono membri di una singola famiglia, fra cui 3 bambini, morti in una misteriosa esplosione nella città di Beit Hanoun nel nord della Striscia. Non è chiaro se l’esplosione sia stata causata da un raid aereo israeliano o da un razzo vagante. Centinaia gli abitanti di Gaza rimasti feriti nei raid, riferisce ancora il ministero della Sanità della Striscia.

L’esercito di Israele ha riferito di avere effettuato decine di attacchi aerei su Gaza da lunedì sera, sostenendo di aver preso di mira installazioni militari e membri del gruppo: dice di avere colpito un tunnel di Hamas, lanciarazzi e almeno otto militanti.

La risposta di Israele: “L’operazione durerà diversi giorni”

Agli attacchi in corso delle forze di difesa israeliane contro il gruppo di Hamas nella Striscia di Gaza è stato dato un nome ufficiale: Operazione ‘Guardiano delle mura’. Lo ha comunicato l’esercito, secondo quanto riporta il Times of Israel. Secondo i vertici militari di Tel Aviv si tratta di un’operazione che durerà diversi giorni. Martedì mattina Hamas ha invece rilasciato un comunicato nel quale si spiega che i razzi lanciati verso Israele fanno parte dell’Operazione “Al-Quds Sword” (Spada di Gerusalemme ndr): “In precedenza avevamo avvertito il nemico di non andare avanti con la sua aggressione contro i nostri luoghi santi e il nostro popolo. Il nemico, tuttavia, ha continuato la sua brutalità, quindi ora è il momento di pagarne il prezzo”, si legge nel comunicato.

Tre donne israeliane morte

I due civili morti in Israele sono due donne ad Ashkelon: i razzi hanno colpito la loro abitazione. Almeno 10 gli israeliani feriti. L’esercito israeliano ha fatto sapere di avere ucciso un alto comandante del gruppo militante della Jihad islamica in un raid aereo che ha colpito un edificio a Gaza. Si tratta di Samih al-Mamluk, capo dell’unità missilistica. Stando a quanto riferito dalle forze armate israeliane, anche altri membri di spicco della Jihad islamica sono rimasti uccisi nello stesso raid.

Ancora tensioni in serata

Raid aerei israeliani hanno demolito un edificio di 12 piani a Gaza City, che ospitava gli uffici dei massimi funzionari di Hamas. Gli attacchi aerei hanno scosso gli edifici fino a 3 chilometri di distanza. I droni israeliani hanno sparato una serie di colpi di avvertimento, per dare alle persone il tempo di lasciare l’edificio prima che fosse distrutto dai militari. Non ci sono al momento notizie di vittime, ma l’attacco aereo segna un’altra escalation nell’offensiva contro Hamas. Questo ha in precedenza minacciato di colpire Tel Aviv, se Israele avesse continuato a colpire edifici nella Striscia di Gaza. Ieri sera, un razzo di Hamas è caduto nella periferia occidentale di Gerusalemme, danneggiando leggermente una casa e provocando un incendio.

Le sirene antiaeree hanno risuonato a Tel Aviv, obiettivo di una raffica di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza. I sistemi di difesa anti-missile israeliani si sono attivati. Hamas ha dichiarato di aver lanciato un totale di 130 razzi, il suo attacco più intenso finora, in risposta alla distruzione da parte di Israele di un grattacielo a Gaza City.

Terza vittima israeliana

Una donna è morta dopo che un razzo sparato dalla Striscia di Gaza è caduto maertedì sera a Rishon Lezion, a sud di Tel Aviv in Israele. Lo hanno riferito le autorità, secondo i media israeliani.

Razzo colpisce oleodotto Ashkelon: massiccio incendio

Una grande cisterna appartenente all’oleodotto Eilat-Ashkelon è stata colpita da un razzo esploso dalla Striscia di Gaza e ha bruciato per ore, mentre i vigili del fuoco ancora non sono riusciti a spegnere le fiamme. Lo hanno riferito i media israeliani. Secondo Channel 12 si teme che materiali pericolosi possano essere diffusi dall’incendio.

Casa Bianca: Obiettivo de-escalation, sostegno a soluzione 2 Stati

“Il nostro obiettivo principale” è la de-escalation”, Biden sostiene il “diritto legittimo di Israele di difendere se stesso e il suo popolo” e allo stesso tempo condanna gli “attacchi missilistici in corso da parte di Hamas e di altri gruppi terroristici, anche contro Gerusalemme”. Così la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, sulla posizione del presidente Joe Biden in relazione al conflitto in corso fra Israele e palestinesi. L’amministrazione Biden “continuerà anche a sostenere una soluzione a due Stati al conflitto israelo-palestinese”, “è l’unico modo per garantire la pace giusta e duratura che due popoli hanno lottato per raggiungere”.

Le parole di Khamenei

Il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha esortato tutte le nazioni a condannare il “crimine brutale e crudele” di Israele contro i palestinesi. La tv di stato iraniana ha citato una dichiarazione secondo cui è un dovere di ogni Stato prendere una posizione e condannare questa azione “malvagia, criminale, brutale e crudele” da parte di Israele. Ha anche affermato che i palestinesi devono essere autorizzati per “costringere” Israele ad accettare i loro diritti. “Dovrebbero rendersi potenti, resistere e confrontarsi in modo da costringere l’altra parte a ritirarsi dal crimine e arrendersi a ciò che è giusto ed equo”, ha detto Khamenei. “Non si può parlare a questi criminali se non nella lingua del potere”, ha dichiarato ancora.

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