Il canale televisivo francese M6 ha trasmesso un’indagine sui ‘boia’ di Daesh (acronimo arabo per Stato islamico, ndr) che vivono in Europa, e soprattutto in Germania. L’ultima edizione di Exclusive Investigation, il principale programma investigativo di M6, è dedicata ai terroristi dell’Isis che sono riusciti a stabilirsi in Europa, e principalmente in Germania. L’inchiesta, trasmessa domenica 7 marzo, mostra come i terroristi siano riusciti a scivolare attraverso le maglie del sistema spacciandosi per richiedenti asilo.

I giornalisti di M6 che hanno prodotto questo episodio (dal titolo ‘Daech hunters: the big hunt’) hanno accompagnato una squadra di siriani, ex vittime dell’organizzazione terroristica, impegnati in una spietata caccia agli ex ‘tagliatori di teste’ di Daesh: il team di M6, insieme a quello degli investigatori siriani, è riuscito a localizzare due delle principali figure dell’Isis, comodamente installate in Germania.
Come riporta il programma, uno è Samir, bambino entrato in Daesh nel 2014, che aveva il terribile hobby di tagliare teste in pubblico, nelle vicinanze dell’aeroporto di Deir Ezzor, per poi usarle come palloni, per soddisfare la sua passione per il calcio. E aveva anche l’abitudine di vantarsene. Oggi, il boia si appresta a prendere la patente per tir in Germania con mezzi che non sono mai stati alla portata di altri rifugiati siriani. Nonostante le molteplici prove dell’accusa e le varie testimonianze (“è lui, al cento percento”, dice un testimone), il ragazzo non è preoccupato delle autorità tedesche.

Madjid, un altro ex leader Daesh, è stato localizzato da chi rintraccia i carnefici di Al Baghdadi. Ricco come solo gli emiri dell’organizzazione terroristica potevano essere, poiché ne era il finanziere e l’organizzatore logistico, iniziò stabilendosi in Turchia dove aprì un’agenzia di trasferimento di denaro. L’agenzia, che fungeva da copertura, è servita anche a trasferire in Europa i beni dei leader di Daesh che vi abitano, come rifugiati, con passaporti falsi. Oggi Madjid vive tranquillamente in Germania dove possiede una serie di auto e dove ha aperto una sala massaggi con quasi zero clienti. Un modo, ancora una volta, per avere una copertura. Come nel caso di Samir, Madjid non si è mai preoccupato nonostante le testimonianze e le prove fornite alle autorità tedesche. Entrambi beneficiano persino della protezione di queste stesse autorità, spiega l’emittente francese.

Anche un ex detenuto marocchino, che aveva giurato fedeltà a Daesh e che è stato arrestato in Pakistan, conduce una vita tranquilla in Germania. L’indagine di M6 non parla di Mohamed Hajib, ma quest’ultimo esorta regolarmente, dalla Germania (un Paese di cui ha addirittura acquisito la nazionalità) a compiere azioni che dimostrano come conservi ancora l’ideologia che lo ha portato in Pakistan. In uno dei video, ancora online, Mohamed Hajib invita apertamente e inequivocabilmente i marocchini disperati che vogliono uccidersi a fare un lavoro utile e sostituire una morte dignitosa con una morte vergognosa. Come? Morendo come un “chahid” (“martire”) per strada. Cioè, facendosi esplodere un attentato suicida oppure uccidendo quante più persone possibile, prima di essere neutralizzati dalle forze dell’ordine. Attraverso un video su YouTube, il tedesco marocchino ha esortato “i marocchini che vogliono suicidarsi a provocare una carneficina invece di perdere inutilmente la vita”. Quindi incoraggia tutti coloro che lo desiderano a morire da martire dopo aver commesso attentati. Mohamed Hajib si era già mostrato nello “takfirism”, un movimento che riunisce estremisti islamici che difendono un’ideologia violenta e prendono di mira musulmani non salafiti e “miscredenti”.
Il suo appello pubblico per gli omicidi ha suscitato forti reazioni, a partire da quella del suo ex compagno di cella, Bouchta Charef. Quest’ultimo ha svelato i metodi folli di Mohamed Hajib: “aveva falsi lividi disegnati su tutto il corpo e poi ha continuato a gridare alla tortura”, afferma, prima di criticarlo: “Sei un terrorista codardo”, sostenendo che avrebbe stretti legami con Al Qaeda, sempre secondo il sito di informazione Bladi.
La preoccupazione è questi terroristi di Daesh, fingendosi rifugiati, possano riattivare le loro cellule dormienti in qualsiasi momento, e non solo in Germania, ma in tutta Europa.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata