L'Ue: le autorità di Ankara affrontino in modo credibile la situazione dei diritti umani

L'avvocata per i diritti umani Ebru Timtik è morta in un ospedale di Istanbul, a seguito dello sciopero della fame cha aveva iniziato a febbraio in carcere per chiedere un giusto processo per sé e altri colleghi. Lo ha fatto sapere l'Associazione avvocati progressisti. La 42enne era in sciopero della fame da 238 giorni. Come altri 17 colleghi, era accusato di legami con il Fronte Rivoluzionario della liberazione popolare, gruppo militante dichiarato organizzazione terroristica da Ankara, Usa e Ue. Era stata condannata nel marzo 2019 a 13 anni e sei mesi di carcere e il suo caso era in fase d'appello.

A febbraio aveva avviato il digiuno per protestare contro i processi non giusti, assieme al collega Aytac Unsal, che sarebbe in condizioni critiche. I gruppi per i diritti umani e d'opposizione da lungo tempo contestano la mancanza di imparzialità e indipendenza dei tribunali sotto il presidente Recep Tayyip Erdogan. La morte di Timtik arriva mesi dopo che due membri del gruppo musicale Grup Yorum, Helin Bolek e Mustafa Kocak. Anche loro erano accusati di legami con il DHKP/C.

Il portavoce della Commissione europea Peters Stano ha espresso "profonda tristezza" per la morte dell'avvocata per i diritti umani Ebru Timtik, morta in un carcere turco dopo 238 giorni di sciopero della fame per chiedere un giusto processo per sè e i suoi colleghi. "Lo sciopero della fame di Timtik per un processo equo e il suo tragico epilogo mostrano dolorosamente la necessità urgente che le autorità turche affrontino in modo credibile la situazione dei diritti umani nel Paese e le gravi carenze rilevate nella magistratura turca", ha affermato. "Una professione legale forte e indipendente, così come una magistratura indipendente, è il principio al cuore di un sistema di giustizia giusto", ha aggiunto.

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