Radi è accusato di stupro e sospettato di avere percepito fondi esteri

Nuovi dettagli sono emersi nel caso di Omar Radi, giornalista accusato di stupro e sospettato di avere percepito fondi esteri allo scopo di “attentare alla sicurezza dello Stato” e di avere avuto contatti con agenti stranieri con l'obiettivo di nuocere all'attività diplomatica del Marocco. Secondo quanto riporta il sito Foreign Policy News, i nuovi fatti rivelerebbero un volto nascosto delle Ong in difesa dei diritti umani. Da una parte, sostiene il sito, ong come Amnesty international hanno sostenuto Radi quando ha accusato le autorità marocchine di sorvegliarlo utilizzando un software israeliano chiamato Pegasus, sviluppato dalla società di sicurezza informatica, NSO Group. Mentre le autorità marocchine chiedevano senza risultato prove tangibili riguardo le accuse sostenute da Amnesty, la stessa ong è stata respinta dal tribunale israeliano e da quello di altri Paesi, oltre che dal Marocco, confermando, sostiene Foreign Policy, che il caso di Omar Radi si inserisce nel quadro degli attacchi compiuti da diversi decenni da parte di Amnesty International contro il Regno. D'altra parte, la stessa Associazione marocchina dei diritti umani avrebbe rivelato informazioni riservate al giornalista a seguito dell'accusa di stupro rivolta da una collega  di 'Le Desk' per cui entrambi lavoravano.

Mentre contro Radi pendono accuse di spionaggio (secondo le autorità marocchine il giornalista avrebbe lavorato come spia per i servizi segreti olandesi scambiando informazioni sensibili sulla sicurezza, soprattutto sulla regione settentrionale del Rif, in cambio di denaro), la donna che lo ha accusato di stupro ha deciso di rilasciare alcune dichiarazioni pubbliche per "difendersi dalle menzogne di Radi secondo cui il loro rapporto sessuale sarebbe stato consensuale".

Senza entrare nei dettagli della violenza, la cui dinamica è coperta dal segreto istruttorio, Hafsa Boutahar, riporta Foreign Policy, ha ribadito di aver avuto con Radi solo un rapporto professionale e che volontariamente si era tenuta alla larga da lui: tutti sapevano che soffriva di depressione e che abusava di alcol. Secondo il sito, Radi sarebbe già stato arrestato per ubriachezza e per aver aggredito un giornalista che lavorava per un altro media marocchino a Casablanca.

Lo stupro, ha spiegato la donna, sarebbe avvenuto dopo una cena di lavoro. "Dopo una settimana di shock, riflessione e paura, sono andata direttamente a sporgere denuncia dal procuratore del Regno a Casablanca, dopodiché ho informato l'Associazione marocchina dei diritti umani", ha raccontato Boutahar. L'associazione però avrebbe informato Radi delle accuse "avvertendolo che stavo per sporgere denuncia alla polizia", ha continuato la donna. Una palese violazione, precisa Foreign Policy, della riservatezza e degli obblighi etici della ong di proteggere i diritti dei querelanti contro stupri, abusi e invasione della privacy. Secondo il sito, la vicenda mostra una mancanza di diligenza da parte di Amnesty e dell'ong marocchina per i diritti umani, che non hanno verificato la reputazione di Radi anche dopo i ripetuti arresti per questioni estranee alla sua professione.

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