Il Presidente ipotizza il ricorso all'Insurrection Act, legge varata ai tempi della Guerra Civile
Se i governatori degli Stati Uniti non dispiegheranno la Guardia nazionale per "dominare le strade", l'esercito interverrà per "risolvere rapidamente il problema al posto loro". È l'ultima minaccia di Donald Trump, che ha ventilato di fare ricorso all'Insurrection Act, legge dei tempi della Guerra civile che consente l'uso di truppe, per sedare le proteste dopo la morte dell'afroamericano George Floyd a Minneapolis durante un fermo di polizia. Molti governatori e sindaci, tra cui quello di New York, hanno però rispedito l'intimazione al mittente. Il tycoon si è definito "il presidente della legge e dell'ordine", rivolgendosi alla nazione dal Rose Garden della Casa Bianca, e ha detto che avrebbe mobilitato "migliaia e migliaia" di soldati. Poco prima del suo discorso, la polizia e la Guardia nazionale hanno respinto in modo aggressivo centinaia di manifestanti pacifici che si erano radunati di fronte alla Casa Bianca.
Mentre Trump parlava si sentivano esplodere gas lacrimogeni, ma su Twitter la sua versione è stata che "D.C. non ha avuto problemi la scorsa notte. Molti arresti. Ottimo lavoro fatto da tutti. Forza travolgente. Dominio. Allo stesso modo, Minneapolis è stata fantastica (grazie, presidente Trump!)". Il tycoon a sorpresa dopo il suo intervento ha fatto una passeggiata attraverso Lafayette Park fino alla chiesa di San Giovanni, conosciuta come la Chiesa dei presidenti, che ha subito danni per incendio nelle proteste. Il presidente, che la frequenta raramente, ha sollevato una Bibbia e radunato un gruppo di consiglieri, tutti bianchi, per posare per le foto, scatenando un'onda di critiche. Anche quelle della vescovo episcopale di Washington Mariann Edgar Budde, che l'ha accusato di usare un testo e un luogo sacro "come sfondo per un messaggio antitetico agli insegnamenti di Gesù e tutto ciò che la nostra chiesa rappresenta".
Le proteste non accennano a fermarsi, ancor più dopo che l'autopsia commissionata dalla famiglia Floyd ha rivelato che l'afroamericano è morto di asfissia per compressione del collo e della schiena. Più di 5.600 persone sono state arrestate nell'ultima settimana. Due sono state uccise nel sobborgo di Cicero, a Chicago. Un Suv ha invece travolto un gruppo di agenti a Buffalo, nello Stato di New York, ferendone almeno due. Un video mostra il veicolo accelerare in un incrocio poco dopo che gli ufficiali apparentemente avevano ammanettato un manifestante. Quattro agenti sono stati feriti da colpi d'arma da fuoco a St. Louis, un altro a Las Vegas, nell'area della Strip, la celebre via dei casinò. A New York lunedì il coprifuoco – il primo in città negli ultimi decenni – dalle 23 non è riuscito a prevenire la razzia di negozi, tra cui il famoso Macy. Il sindaco Bill de Blasio lo ha anticipato alle 20, fino alle 5 della mattina successiva da martedì a domenica.
Un colpo a Trump è di nuovo arrivato intanto da Twitter. Il social ha rimosso un account che incitava alla violenza e sosteneva di rappresentare la posizione Antifa, ma era stato in realtà creato da un gruppo suprematista bianco. Il figlio del presidente Donald Jr. aveva indicato ai suoi 2,8 milioni di follower su Instagram l'account come esempio della pericolosità degli Antifa.
Critiche sono arrivate anche dall'estero. "Siamo scioccati e sconvolti dalla morte di George Floyd", ha rimarcato l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, che ha parlato di "abuso di potere" delle forze dell'ordine. Dura anche l'Alto commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet. Negli Stati Uniti, ha sottolineato, il coronavirus e le proteste scatenate dall'uccisione di George Floyd "stanno mettendo in luce non solo la violenza della polizia contro le persone di colore, ma anche le disparità in termini di salute, istruzione, occupazione e una discriminazione razziale endemica".
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