Trump rifiuta l'ipotesi quarantena per New York ma fa marcia indietro su ipotesi di ?riapertura' del Paese a Pasqua
Fino a 200 mila morti e milioni di americani contagiati dal coronavirus. È il timore espresso da Anthony Fauci, massimo esperto di malattie infettive in Usa, consulente della Casa Bianca e direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Anche se Fauci ha precisato che l'epidemia 'è in movimento" ed è difficile fare previsioni, lo scenario negli Stati Uniti potrebbe essere di quella portata, con un balzo dagli attuali 125mila casi e 2200 decessi. Di questi, circa la metà sono nello Stato di New York: 59.313 positivi e 965 morti. Su raccomandazione della task force della Casa Bianca e dopo le proteste dei governatori, Trump ha rinunciato all'ipotesi lanciata sabato di una quarantena per lo Stato di New York e alcune parti di New Jersey e Connecticut: "Non sarà necessaria", ha scritto su Twitter. Ha però chiesto di limitare gli spostamenti e i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno emesso 'travel advisory' chiedendo ai cittadini dei tre Stati di evitare tutti i viaggi non essenziali.
C'è attesa nel Paese per le misure che il presidente annuncerà, dopo quelle adottate a metà marzo per un periodo di 15 giorni, che termina lunedì. Trump ha ripetutamente affermato di voler revocare alcune delle rigide linee guida sul distanziamento sociale, per incoraggiare le imprese chiuse a riprendere l'attività. La speaker della Camera Nancy Pelosi ha rimarcato che il presidente non dovrebbe affrettarsi a riaprire scuole e aziende, sottolineando la necessità di "prendere ogni precauzione" ed effettuare ulteriori test per il coronavirus per determinare se le aree che attualmente mostrano un minor numero di infezioni siano veramente a rischio più basso.
Intanto, il Salone dell'auto di Detroit, che doveva tenersi a giugno, è stato annullato e l'area destinata all'evento, il TCF Center, verrà usata per un ospedale da campo per almeno sei mesi. Dal vicino Canada arriva invece la notizia che la moglie del primo ministro Justin Trudeau, Sophie, è guarita dal coronavirus. Il premier, anche lui risultato positivo, ha reso noto che resterà per precauzione in autoisolamento a casa.
Nel mondo i contagi hanno superato i 704mila, 33mila i morti. Secondo Francis Collins, direttore del National Institute of Health americano, il coronavirus potrebbe essere passato dagli animali agli esseri umani molto tempo prima di diventare in grado di provocare malattie nelle persone, "quindi, a seguito di cambiamenti evolutivi graduali nel corso di anni o forse decenni, il virus alla fine ha acquisito la capacità di diffondersi da uomo a uomo e causare malattie gravi e spesso mortali". L'origine potrebbe dunque non essere la città di Wuhan, mentre in Cina i nuovi contagi sono stati solo 45, di cui 44 importati. Degli 82mila casi confermati nel Paese del Dragone, più di 75mila sono guariti. Le infezioni sono in calo anche in Corea del Sud, mentre la Siria, che ha cinque contagi confermati e un sistema sanitario martoriato da quasi un decennio di guerra civile, ha riportato il primo decesso, una donna. Preoccupa anche la Libia, dove continuano le ostilità tra le forze del generale Khalifa Ha
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata