Milano, 6 feb. (LaPresse) – Il governo cinese si è strenuamente impegnato a sopprimere informazioni sul coronavirus e sui rischi per la salute pubblica. Lo denuncia in una nota Amnesty International.

"Sebbene l'Organizzazione mondiale della sanità stia incessantemente lodando la Cina, la realtà è che la risposta del governo di Pechino è stata e rimane altamente problematica", ha dichiarato Nicholas Bequelin, direttore di Amnesty International per l'Asia.

"I medici cinesi hanno cercato di lanciare l'allarme sul virus. Se il governo non avesse minimizzato il pericolo, il mondo avrebbe potuto rispondere in modo più tempestivo", ha aggiunto Bequelin.

"La Corte suprema del popolo – riferisce Amnesty – ha contestato i provvedimenti presi dalle autorità di Wuhan nei confronti del personale medico: questa pronuncia è stata da molti interpretata come un riconoscimento delle preoccupazioni espresse dai medici. Nondimeno, i tentativi di minimizzare la gravità dell'epidemia sono stati condivisi ai livelli più alti del governo cinese, come si è visto in occasione dei tentativi aggressivi della Cina, rivelatisi poi privi di successo, di non far dichiarare l'emergenza sanitaria globale da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità".

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