La denuncia di Alarm Phone: "Tra i naufraghi anche 15 bambini, di cui uno di 9 mesi, e una donna incinta. Sono senza carburante e alla deriva". Il salvataggio 24 ore dopo la richiesta di aiuto
Nuova tragedia del mare al largo delle coste libiche. Alarm Phone denuncia su Twitter la presenza di un gommone in difficoltà con a bordo un centinaio di persone. Secondo le informazioni ricevute dai migranti, una bimba di 5 anni sarebbe morta. Dopo oltre 24 ore dal primo allarme la Marina militare italiana ha soccorso i naufraghi ma ha smentito il decesso.
Il gommone ha lanciato le prime richieste di aiuto mercoledì mattina. Secondo quanto raccontato dai migranti a bordo ad Alarm Phone, nella notte un lato del gommone, rimasto senza carburante e alla deriva, si è sgonfiato ed è entrata acqua. I naufraghi sono rimasti nel panico per tutta la notte e hanno spostato i bambini nel lato dove c'era meno acqua, temendo che potessero morire di ipotermia.
Il pattugliatore d'altura della Marina militare Cigala Fulgosi ha raggiunto il gommone in acque internazionali, a circa 90 miglia a sud di Lampedusa, perché "considerate le precarie condizioni di galleggiamento e considerate le condizioni meteorologiche in peggioramento, le persone a bordo erano in imminente pericolo di vita". Al termine del soccorso sono state recuperate le 100 persone, di cui 17 donne e 23 minori, per i quali è attualmente in atto la verifica delle condizioni di salute. Non risulta alcuna persona deceduta a bordo.
Trenta – In merito all'intervento della Marina, la ministra della Difesa Elisabetta Trenta ci tiene a mettere i punti sulle i: "Non permetto a nessuno di dire che la nostra Marina Militare abbia ignorato il soccorso di persone in pericolo di vita. A nessuno, sia molto chiaro! E lo dico perché oggi qualche quotidiano e una Ong hanno alluso a questo, lasciando intendere che una nave militare italiana non sia intervenuta per salvare un barcone di migranti diretto verso le coste italiane. È del tutto falso e strumentale!", scrive su Facebook.
"Quando è arrivato l'allarme ai nostri uomini, la nave italiana si trovava a 80km di distanza, praticamente 2 ore di navigazione dal barcone, localizzato invece in acque di responsabilità libica", aggiunge, precisando che "si è deciso di inviare dunque, immediatamente, un elicottero, perché quando c'è da salvare vite umane i nostri non si sono mai tirati indietro. Anzi. La vita umana è sacra, ma questo non può voler dire accogliere tutti indiscriminatamente – ha concluso Trenta – Arrivato l'elicottero, in poco meno di un'ora, i militari italiani hanno appurato che era già in atto un'operazione di soccorso da parte della guardia costiera libica ed hanno offerto tutto il supporto necessario. Rispetto per i nostri militari e in questo caso per la Marina. Nessuno si permetta di infangare il lavoro dei nostri uomini e delle nostre donne in uniforme!".
Intanto su Twitter la ong Mediterranea Saving Humans ringrazia la Marina per il salvataggio: "Apprendiamo con gioia che non ci sarebbe nessuna vittima a seguito della situazione di pericolo che da ieri era segnalata e che rischiava di diventare l'ennesima strage. Siamo grati all'equipaggio e al comandante della nave della Marina militare P490 Cigala Fulgosi per aver operato il soccorso". Tuttavia, aggiunge, "non comprendiamo perché si sia aspettato tanto, mettendo in grave pericolo queste persone. Chiediamo ora che vengano sbarcate in un porto sicuro, e protette. Vengono dall'inferno libico, hanno già patito abbastanza".
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