Votano Regno Unito e Paesi Bassi. I deputati grillini potrebbero dar vita a un nuovo gruppo, senza le liste dei gilet gialli. Ignota la posizione del partito ungherese di Orban
Urne aperte nel Regno Unito, primo Paese insieme ai Paesi Bassi a votare per le elezioni europee. I seggi hanno aperto alle 7 locali (le 8 in Italia), mezz'ora dopo l'Olanda. In totale oltre 400milioni di elettori voteranno da oggi a domenica nei 28 Paesi dell'Ue per eleggere 751 eurodeputati. Nonostante la Brexit, il Regno Unito resta un membro a pieno titolo dell'Ue almeno fino al 31 ottobre, quando scadranno i termini per il raggiungimento di un accordo tra Londra e Bruxelles ed eleggerà 73 rappresentanti.
In questa tornata elettorale saranno eletti 751 eurodeputati da tutti e 28 gli stati membri. I nuovi eurodeputati si insedieranno il 2 luglio a Strasburgo nella prima sessione plenaria. Con l'uscita della Gran Bretagna, il Parlamento europeo sarà ridimensionato e passerà da 751 a 705 eurodeputati. I 73 seggi britannici saranno ripartiti tra tutti gli stati membri in base al criterio della densità demografica. L'Italia ad esempio avrà 3 seggi in più, e passerà dagli attuali 73 deputati a 76. Domenica si voterà, pertanto, per l'elezione di 76 parlamentari europei, soltanto 73 dei quali, però, si insedieranno subito -ha precisato la Cassazione- in quanto i restanti 3, in base alla decisione del Consiglio Europeo 2018/937 "potranno farlo solo dopo che il recesso del Regno Unito sarà divenuto giuridicamente efficace".
Con 96 membri è la Germania il paese che elegge il maggior numero di eurodeputati, seguita dalla Francia, che con la Brexit passerà dagli attuali 74 a 79 eurodeputati, dall'Italia, (76 post-Brexit) e dalla Spagna che guadagnerà 5 seggi, passando da 54 deputati a 59.
Per essere eletti i deputati italiani devono aver almeno 25 anni: l'Italia e la Grecia sono i paesi che hanno il limite di età più alto nell'Ue, nella maggior parte degli altri paesi è sufficiente invece avere diciotto anni per candidarsi. In venti stati europei, compresa l'Italia, gli elettori hanno la possibilità di esprimere le preferenze, le liste sono chiuse ad esempio in Francia, Germania, Spagna, Romania e Ungheria. Non tutti i Paesi hanno una soglia di sbarramento che è fissata al 4% in Italia, può variare dall'1.8% al 5% in altri paesi.
Gli eurodeputati eletti si distribuiscono poi in base all'affinità politica, non alla nazionalità. Per formare un gruppo politico sono necessari almeno 25 parlamentari provenienti da almeno 7 stati.
Esistono attualmente 8 gruppi politici. Con 216 deputati, provenienti da 28 delegazioni nazionali il gruppo dei Partito Popolare europeo (Ppe), a cui appartengono i deputati di Forza Italia, è quello più numeroso. Segue il Gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo con 185 deputati di 28 partiti nazionali, tra cui gli italiani del Pd.
Terzo il Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, con 77 deputati da 19 delegazioni, tra cui siedono alcuni deputati italiani come Raffaele Fitto di Fratelli d'Italia. Poi c'è il Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e Liberali per l'Europa, attualmente con 69 deputati provenienti da 22 paesi, segue il Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea con 52 parlamentari tra cui l'ex grillino Marco Affronte, il Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/ Sinistra verde nordica conta 52 parlamentari tra cui 3 italiani, il Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretta, conta 42 membri tra cui la delegazione dei M5S e i britannici del Brexit party (ex UKIP), l'ultimo ad essersi formato è il gruppo di Europa delle Nazioni e della Libertà che conta 36 parlamentari tra cui quelli della Lega.
Restano molte incognite da sciogliere, relative a nuovi partiti come "La Republique en Marche" attualmente non presente al Parlamento, nelle cui liste si candida anche Sandro Gozi, ex sottosegretario di Stato agli affari europei. I deputati di Macron potrebbero entrare nel gruppo dei liberali ma le trattative sono ancora in corso.
I deputati grillini potrebbero dar vita a un nuovo gruppo con il partito croato anti-sfratti Zivi Zid, coi polacchi di Kukiz15, i finlandesi di Liike Nyt e i greci di Akkel. Restano fuori dal gruppo dei M5S, almeno per ora, le liste dei gilet gialli. Non è chiaro nemmeno dove si collocheranno i deputati ungheresi di Viktor Orban, il suo partito Fidesz è stato sospeso dal Partito popolare. E poi c'è l'incognita del Brexit Party di Nigel Farage che, anche se per pochi mesi, potrebbe creare ulteriori squilibri politici.
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