Circa 400 milioni di cittadini europei chiamati a scegliere a suffragio universale i propri rappresentanti al Parlamento Europeo. Lo spoglio dei voti dalle 23 di domenica
È partito il conto alla rovescia per le elezioni europee che si terranno dal 23 e il 26 maggio prossimi per rinnovare il Parlamento Europeo. Diversi paesi voteranno fra venerdì e sabato – in Italia si vota soltanto domenica 26 – ma lo spoglio inizierà contemporaneamente in tutti i paesi alle 23 di domenica.
Il 23 maggio saranno chiamati ai seggi gli elettori dei Paesi Bassi, il 24 maggio gli irlandesi, il 25 maggio la Lettonia, la Repubblica Ceca, Malta e la Slovacchia, mentre il 26 tutti gli altri: Italia, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. In 4 stati (Belgio, Cipro, Grecia, Lussemburgo) è obbligatorio recarsi alle urne mentre in tutti gli altri è facoltativo.
In tutto gli elettori sono circa 400 milioni e questa sarà la nona volta che i cittadini dell'Ue si recheranno alle urne per eleggere i rappresentanti del Parlamento europeo. Le prime elezioni a suffragio universale si sono infatti tenute nel 1979.
Il Parlamento europeo è eletto a suffragio universale diretto – cioè i cittadini europei eleggono direttamente i loro rappresenti – da tutti gli aventi diritto che hanno più di 18 anni (tranne in Austria e a Malta dove l’età prevista per esercitare il diritto di voto è 16 anni, e in Grecia, dove ne bastano 17). Ogni stato elegge i propri rappresentanti secondo le modalità previste dal proprio ordinamento. L’unica indicazione dell’Ue è che i parlamentari siano eletti con un sistema proporzionale: se un tale partito otterrà il 30 per cento dei voti in tutto il paese o in una particolare circoscrizione – dove ci sono, sono molto ampie – otterrà anche circa il 30 per cento dei seggi.
Per i trattati europei ogni stato membro può eleggere fino a un massimo di 96 parlamentari europei e un minimo di 6. La Germania è l’unico paese che ha diritto a eleggerne 96 perché è il più popoloso dell’Unione Europea (circa 82 milioni di abitanti). Cipro, Lussemburgo e Malta eleggono solo sei parlamentari perché sono i paesi più piccoli.
Tecnicamente per questa legislatura dovevano essere eletti soltanto 705 deputati, a differenza della scorsa (2014-2019) quando gli eurodeputati erano invece 751. Sulla carta il Regno Unito non avrebbe più dovuto far parte dell’Unione Europea e parte dei suoi seggi erano già stati ridistribuiti tra gli altri paesi membri. Secondo la nuova ridistribuzione, ad esempio, l’Italia avrebbe avuto diritto di eleggere 3 eurodeputati in più, per un totale di 76 invece che 73. Ma dopo gli ultimi sviluppi su Brexit e la proroga concessa al Regno Unito dal Consiglio europeo, anche i cittadini britannici voteranno, il 23 maggio, i propri rappresentanti al Parlamento Europeo.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata