Le frasi choc del capo di gabinetto ad interim Mick Mulvaney. Intanto l'Isis chiede vendetta dopo la strage: "Nuovi attacchi nelle chiese"
Dichiarazioni choc da parte del capo di gabinetto ad interim della Casa Bianca Mick Mulvaney. "Non è giusto" dipingere Brenton Tarrant, l'autore della strage nelle due moschee in Nuova Zelanda, "come un sostenitore" del presidente americano Donald Trump. "Bisogna guardare ai suoi passaggi eco-terroristici nel suo manifesto e accostarlo con Nancy Pelosi o Ocasio-Cortez", ha detto parlando a Fox News Sunday, e facendo riferimento speaker della Camera e alla deputata progressista democratica.
"Trump non è un suprematista bianco", ha aggiunto Mulvaney, in relazione al manifesto di Tarrant che cita il presidente come "simbolo di una rinnovata identità bianca". "Non so quante volte dobbiamo dirlo – ha ribadito – E semplicemente a fare questa domanda ogni volta che qualcosa del genere accade all'estero o anche a livello nazionale, per dire 'Oh mio Dio, deve essere in qualche modo colpa del presidente', dimostra una grande politicizzazione di tutto quello che sta minando le istituzioni che abbiamo nel Paese oggi". Trump "non può essere considerato responsabile della strage".
Nel frattempo lo Stato islamico ha promesso di vendicare l'attacco. Secondo quanto riporta il Site, i jihadisti stanno esortando i militanti a nuovi attentati nelle chiese in risposta alla strage di venerdì.
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