Strasburgo, 13 feb. (LaPresse/AFP) – L'obiettivo di questa riforma, che è stato molto dibattuto dalla sua presentazione nel settembre 2016 da parte dell'esecutivo dell'Ue, è quello di modernizzare il diritto d'autore nell'era digitale. Il risultato è stato un enorme rissa tra i media e creatori che vogliono essere meglio retribuiti e i giganti digitali, che difendono il loro "modello di business", inaspettatamente uniti da attivisti per la libertà su Internet. Due articoli, l'undicesimo e il tredicesimo, erano al centro del dibattito. Il primo principio è quello di creare un "diritto attinente" sul copyright per gli editori di quotidiani. Devrà consentire ai media di essere pagati durante il riutilizzo online della loro produzione da parte di aggregatori di informazioni come Google news o social network come Facebook. Il secondo articolo, il 13, prevede di spingere piattaforme come YouTube a premiare meglio i creatori di contenuti.

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