Il presidente visiterà oggi queste zone. La vicenda del muro, il "no" dei democratici mentre lo shutdown continua

Nelle immagini un pezzo del confine tra Messico e Stati Uniti nel tratto compreso tra California e Messico all'altezza di Tijuana Baja e Reynosa-Hidalgo. Trump visiterà queste zone oggi. Il giorno dopo il discorso alla Nazione sul muro da 5 miliardi di dollari al confine col Messico, dati e posizioni sono più o meno gli stessi. I sondaggi danno al 52% chi disapprova l'operato del Presidente (era al 53%): chi lo disapprova fortemente è al 44% contro un 32% che lo approva fortemente. Di nuovo c'è la scenata di Trump ai leader democratici del Congresso (Nancy Pelosi, speaker della Camera e Chuck Schumer capogruppo al Senato). Pare gli abbia chiesto: "Siete pronti ad approvare il muro?". Nancy Pelosi ha risposto di no e Trump se n'è andato inferocito dicendo "Perdita di tempo, bye bye". La situazione resta di stallo con lo shutdown del 25% della PA che continua. Trump potrebbe ricorrere a una dichiarazione di "emergenza" (utilizzata solo 58 volte dai presidenti americani in due secoli) per ottenere il muro. Potrebbe, cioé, affermare che la sicurezza ai confini è un'emergenza nazionale e costruirlo senza il "sì" del Congresso. Può farlo? I costituzionalisti dicono di sì anche se tutti sono concordi nel dire che non c'è nessuna emergenza. Ma la sua decisione non avrebbe molte probabilità di resistere a un giudizio in tribunale. Il confine tra Messico e Stati Uniti è lungo 1.954 miglia di cui 654 già "coperte" da recinti di varia forma (per lo più grandi reti di acciaio o cancellate). Costruire la parte mancante avrebbe costi ben superiori ai 5 miliardi di dollari che Trump vorrebbe mettere a bilancio e ci sarebbero sicuramente difficoltà tecniche e logistiche (deserto, terreni impervi, roccia) oltre che legali perché non è detto che tutti i proprietari terrieri interessati saranno disposti a cedere i loro terreni. 

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