Continuano le indagini sull'attacco: si cercano eventuali complici di Cherif Chekatt. Revocato il fermo per i quattro familiari dell'attentatore 

Salgono a 5 le vittime dell'attentato di Strasburgo della scorsa settimana. Nel pomeriggio è deceduto anche Barto Pedro Orent-Niedzielski, 36 anni, residente a Strasburgo ma originario di Katowice in Polonia. L'uomo era rimasto fino ad oggi in coma profondo. Ad annunciarlo su Facebook è stato il fratello che ha scritto: "Mio fratello Barto Pedro Orent-Niedzielski ci ha appena lasciato, grazie per il vostro amore e per la forza che gli avete dato".

Quando Orent-Niedzielski è stato ferito era in compagnia del giornalista italiano Antonio Megalizzi. Il terrorista 29enne Cherif Chekatt ha aperto il fuoco, colpendo entrambi alla testa. Anche Megalizzi non ce l'ha fatta ed è morto due giorni fa: l'autopsia sul corpo sarà effettuata lunedì 17 dicembre. Dopo l'accertamento, è atteso il via libera per il rimpatrio della salma in Italia. I funerali saranno celebrati nel Duomo di Trento dal vescovo mons. Lauro Tisi. Le esequie potrebbero essere fissate per mercoledì oppure giovedì.

Indagini sull'attacco. Nel frattempo proseguono le indagini sull'attacco ai mercatini di Natale. Mentre si cerca di fare luce sull'esistenza di eventuali complici, i quattro familiari dell'attentatore, Cherif Chekatt, non sono più in stato di fermo. Secondo quanto riferito dall'ufficio del procuratore di Parigi, altre tre persone vicine all'estremista islamico, ucciso a colpi di arma da fuoco dalla polizia giovedì scorso, sono ancora sotto custodia, ma i suoi genitori e due dei suoi fratelli sono stati liberati perché non sono emersi elementi tali da incriminarli.

Più di 700 agenti delle forze di polizia francesi hanno dato la caccia al 29enne Chekatt dopo lo scontro a fuoco martedì sera – l'ultimo di una serie di attacchi jihadisti in terra francese.

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