Il pass di Jim Acosta per la Casa Bianca è stato revocato dopo un battibecco sull'immigrazione con il presidente
La Cnn ha fatto causa all'amministrazione Trump, dopo che quest'ultima ha revocato le credenziali al suo giornalista Jim Acosta a seguito di un battibecco con il presidente. L'emittente ha accusato di aver violato i suoi diritti costituzionali la Casa Bianca, che ha risposto promettendo battaglia.
Oltre a volere la restituzione dell'accredito, l'emittete chiede anche che l'amministrazione emetta "una dichiarazione in cui dica che la revoca delle credenziali stampa di Acosta è stata incostituzionale". Intanto, i toni si sono alzati anche su Twitter, dove l'americano ha pubblicato una serie di frecciate contro l'omologo francese, con cui già nei giorni scorsi era salita la tensione.
"La sbagliata revoca delle credenziali viola i diritti di libertà della stampa del Primo emendamento della Cnn e di Acosta, e il loro diritto a un giusto processo del Quinto emendamento", ha dichiarato Cnn annunciando la causa in un tribunale federale. "Abbiamo chiesto a questa corte un immediato ordine restrittivo, chiedendo che il pass sia restituito a Jim", ha proseguito, mettendo anche in guardia sul fatto che il ritiro dell'accredito potrebbe essere un pericoloso precedente, che potrebbe danneggiare altri giornalisti.
L'accredito era stato sospeso dopo che, in conferenza stampa, Trump aveva chiesto al giornalista di passare il microfono, definendo Acosta "maleducato e terribile" quando non aveva immediatamente obbedito. Il reporter aveva continuato a porre domande e una stagista aveva tentato di riprendere il microfono, momento che la Casa Bianca ha descritto come comportamento inappropriato verso la donna. Ore dopo, la portavoce Sarah Sanders aveva detto che il pass era stato revocato, affermando che il giornalista avesse "messo le mani" sulla stagista. Sanders ha anche twittato il video di quel momento, che secondo degli analisti è stato accelerato perché sembri che Acosta abbia colpito la donna.
Commentando l'annuncio della causa, Sanders ha accusato Cnn di cercare "un altro modo di mettersi in vista", annunciando: "Ci difenderemo con forza". La causa riguarda sei accusati: Trump, Sanders, il chief of staff John Kelly, il vice William Shine, il Secret Service e l'agente che hanno revocato l'accredito. Trump, intanto, ha anche usato il suo social network preferito per lanciare un'infilata di critiche e accuse a Macron, rimandando al mittente le dichiarazioni sul nazionalismo che il francese ha detto di respingere. Questo dopo che, nel fine settimana, si era scagliato contro Macron per la proposta di un esercito europeo, che aveva giudicato "insultante".
"Macron ha suggerito la creazione di un proprio esercito per proteggere l'Europa dagli Usa, Cina e Russia. Ma era la Germania nella prima e seconda guerra mondiale", ha scritto. "I francesi cominciavano a imparare il tedesco a Parigi, prima che gli Usa arrivassero", ha aggiunto, in una poco diplomatica allusione all'occupazione nazista nella Seconda guerra. Poi ha invocato di nuovo maggior fondi per la Nato ed evocato le relazioni commerciali, mentre da Berlino la cancelliera tedesca Angela Merkel esprimeva aperto appoggio a Macron sull'esercito europeo. Gelo dall'ufficio di Macron, che non ha commentato. Un suo consigliere, a condizione di anonimato, ha soltanto detto che quelle frasi sono state "scritte per gli americani, altrimenti non sarebbero state in inglese".
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