Oggi parte la risposta di Tria alle osservazione critiche della Commissione. Domani l'esame a Bruxelles. "Più che bocciare, potremo chiedere di riscrivere il documento di bilancio"
Evitare una crisi tra Italia e Europa, evitare il termine stesso "bocciatura" e, magari, pensare a una riscrittura del documento di bilancio dell'Italia perché l'Italia può fare quello che vuole, ma deve farlo entro le regole dell'Unione Europea. Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici e finanziari, attende per oggi a mezzogiorno il documento che il ministro dell'Economia, Giovanni Tria gli invierà in risposta alle osservazioni (decisamente critiche) della Commissione arrivate giovedì scorso. Domani, la Commissione presieduta dal socialista francese esaminerà il documento di Tria e risponderà nel merito. Moscovici, in queste settimane, è stato l'uomo che ha tenunto aperti i canali di comunicazione tra Unione Europea e Italia. Mentre altri (Salvini e Juncker, tanto per fare dei nomi) si insultavano, lui è stato in Italia, ha parlato con Tria e Moavero, ha incontrato Conte, ha cercato di smussare angoli. Ora, però, siamo al redde rationem. Domani sapremo.
La Commissione – La Commissione europea sta cercando di evitare una crisi tra Bruxelles e Roma perché "pensa che il posto dell'Italia sia al centro dell'Europa e dell'eurozona, non all'esterno – ha detto Moscovici in un'intervista a France Inter – Spero – ha aggiunto – che si rispetti questo, che l'Italia rispetti l'Europa".
Bilancio Italia – Nell'intervista, Moscovici cerca di sottolineare la sua volontà di mediazione: "L'Italia può fare la propria politica di bilancio, ma rispettando delle regole comuni, come fanno tutti i Paesi da 10 anni. È quello che si fa quando si appartiene alla zona euro. Quando sono andato a Roma non è stato per annunciare decisioni, ma per porre questioni".
Povertà – "Io capisco – dice ancora Moscovici – che in un paese con 6 milioni di poveri si mettano in atto piani contro la povertà ma è necessario che queste politiche siano compatibili con gli obblighi. Il reddito universale è un piano che può piacere – aggiunge – il bisogno di investire in infrastrutture in Italia è assolutamente prioritario, il punto è che tutte queste politiche possono essere compatibili con il rispetto degli obblighi dell'Italia". E ancora, sempre a proposito delle regole: "Si può fare una politica che gli italiani decidono liberamente, Sta a loro decidere, non contesto la legittimità del Parlamento. Posso contestare questo o quel partito ma sta all'Italia decidere la propria politica di bilancio, io non voglio entrare nel dettaglio delle misure scelte. Fa parte della loro sovranità. Invece, rispettare le regole comuni, come tutti i paesi dell'Unione europea fanno da 10 anni applicando politiche di destra, di sinistra, o altro, è quello che fa sì che si appartenga, tutti, alla zona euro".
Bocciatura – "Non mi piace l'espressione bocciatura, le parole contano. Il massimo che possiamo fare, è una possibilità e ne dibatteremo, è quello di chiedere all'Italia di ri-sottomettere un altro documento di bilancio che tenga conto delle osservazioni, delle questioni e delle regole europee". Moscovici ha sottolineato che la Commissione "non lo ha mai fatto" e la richiesta di un nuovo documento "sarebbe una prima volta". "Non dico quando decideremo. Domani dibatteremo" al collegio dei commissari che si riunisce a Strasburgo, ha aggiunto Moscovici. Secondo il commissario "non è la fine della storia. Poi c'è un dialogo tra noi che può durare fino a tre settimane alla fine del quale entriamo in un altra fase".
Pagano i cittadini – Spiega Moscovici: "Non amo l'espressione manovra del popolo perchè quando un popolo è molto indebitato alla fine sono i cittadini che pagano. Il rischio è che non rilanci affatto la crescita, perché c'è poco investimento in questa politica di rilancio ma anzi che l'affossi". Secondo il commissario Ue a pagare il debito saranno "le generazioni future. Ecco perché un bilancio che aumenta il debito non è buono per il popolo. Sono sempre i più vulnerabili che alla fine dovranno pagare".
Austria negativa – "L'Austria non è pronta a sostenere il debito di altri Stati, mentre quegli Stati stanno attivamente legittimando l'incertezza dei mercati. Se non ci sono emendamenti, la Commissione europea deve respingere la manovra di bilancio italiana". Così il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che ha invitato la Commissione europea a respingere la manovra dell'ItaliaIn una dichiarazione congiunta con il ministro delle Finanze Hartwig Loeger, ripresa da Bloomberg, Kurz ha sottolineato che "l'Italia prenderà in ostaggio l'Unione europea se la Commissione non schiaccia il freno" perché una violazione delle regole "aprirebbe la porta" ad altre nazioni che intendano fare lo stesso.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata