Sabato razzi sono caduti su varie zone della città nonostante la tregua che avrebbe dovuto mettere fine agli scontri fra milizie 

Il consiglio presidenziale della Libia ha dichiarato lo stato di emergenza a Tripoli e nei dintorni. Lo ha annunciato la pagina Facebook del servizio comunicazioni del Governo di accordo nazionale (Gna) del premier Fayez al-Sarraj, riconosciuto a livello internazionale. 

Sabato razzi sono caduti su varie zone di Tripoli nonostante la tregua che avrebbe dovuto mettere fine agli scontri fra milizie rivali. Un proiettile ha colpito il popolare hotel al-Waddan, a poca distanza dall'ambasciata italiana. Tre civili sono rimasti feriti, nessuno di essi tra il personale della sede diplomatica. Le nuove violenze arrivano mentre Italia, Francia, Regno Unito e Stati Uniti hanno condannato la situazione, avvertendo che una escalation minerebbe il processo politico nel Paese. Questo mentre la Settima brigata di Tarhuna, che formalmente risponde al ministero della Difesa del governo guidato dal premier Sarraj, ma si è scontrato con i gruppi ad esso fedeli, ha respinto la tregua e promesso che "combatterà" sino a quando non avrà "ripulito" la città "dalle milizie", ha riferito Libya Observer.

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