Il pontefice ha voluto vedere coi propri occhi le immagini, arrivate coi sopravvissuti, che testimoniano l'orrore

Se esiste l'inferno è qui, in uno dei centri di detenzione in Libia. Uomini legati per i piedi, grondanti di sangue, umiliati, picchiati e torturati con tecniche inimmaginabili per il pensiero. Le urla, la disperazione e la richiesta di aiuto, mentre gli aguzzini inveiscono su corpi inermi. A immortalare le spaventose crudeltà alcuni video che il Papa ha voluto vedere, in silenzio, per poi arrivare a dire che la Libia non è affatto un "porto sicuro". Lo riporta l'Avvenire che racconta come Bergoglio abbia voluto visionare più di un video.

Nel quotidiano si legge come le immagini siano di una terrificante crudeltà. Francesco aveva saputo che persone a lui vicine erano in possesso dei filmati che dimostrano senza dubbio alcuno quale sia la condizione delle migliaia di persone imprigionate nei campi dei trafficanti di uomini. "Un ragazzo che implora come può, con le lacrime, – si legge – mentre scalcia per allontanare i torturatori. Lui a terra e loro addosso. Almeno cinque e nessuno che smetta. Si divertono mentre picchiano più duro. Lo pugnalano trasformando il volto del ragazzo in una poltiglia, fino a quando la pelle nera si ricopre di sangue e polvere e si impasta nel fango che ha il colore della morte, ma la morte non arriva. Nella stanza delle torture il ragazzo cerca una fuga che non c'è".
 

Il Corriere della Sera, che ha scelto di pubblicare un filmato, mostra altri orrori dei lager libici. Torturatori che si accaniscono sui ragazzi con il fuoco, fruste e lame mentre urlano: "Oggi vi ammazziamo tutti". Alcuni giovani sudanesi urlano il loro nome, quello dei loro parenti e invocano pietà.

Papa Francesco, di ritorno dall'Irlanda, con ancora quelle immagini negli occhi ha infatti detto: "Ho visto le fotografie delle carceri dei trafficanti in Libia. I trafficanti subito separano le donne e i bambini dagli uomini. Le donne e i bambini vanno solo dove Dio sa. E le carceri per chi è tornato sono terribili: queste cose si vedevano solo nei lager della Seconda guerra mondiale"

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