Nel rivendicare l'attentato di Kabul, lo Stato islamico si è scagliato contro "apostati di forze di sicurezza e media"
Giornata di sangue in Afghanistan. Prima un doppio attacco kamikaze, rivendicato dall'Isis, ha ucciso a Kabul almeno 25 persone: tra loro diversi giornalisti (sei per il ministero, nove secondo alcune organizzazioni di reporter), fra cui un fotografo di AFP; la seconda delle due esplosioni ha preso di mira proprio i reporter che erano accorsi sul posto dopo il primo attacco. Poco più tardi un altro attentato suicida è avvenuto nel sud, vicino all'aeroporto di Kandahar, dove un kamikaze si è lanciato contro un convoglio della Nato uccidendo 11 bambini che si trovavano vicino.
Nel rivendicare l'attentato di Kabul, lo Stato islamico si è scagliato contro "apostati di forze di sicurezza e media". Trenta minuti dopo la prima esplosione infatti, avvenuta vicino alla sede dei servizi di intelligence afghani Nds, la seconda ha preso di mira i giornalisti che si erano raccolti sul posto: secondo una fonte della sicurezza, il kamikaze si è intrufolato in mezzo alla stampa "munito di una telecamera".
L'ultimo bilancio aggiornato fornito dal ministero dell'Interno afghano è di almeno 25 morti e 49 feriti. Fra i morti ci sono "sei giornalisti e quattro poliziotti", ha precisato ad AFP il portavoce del ministero, Najib Danish. Ma mentre il ministero parla di sei giornalisti uccisi, le organizzazioni Reporters sans Frontières (Rsf) e Centro dei giornalisti dell'Afghanistan (Ajc) riferiscono di nove giornalisti uccisi.
Fra loro, appunto, un fotografo di AFP, Shah Marai, che era a capo dell'ufficio dell'agenzia a Kabul. Quarantotto anni, lavorava per AFP dal 1996 e aveva dato un grande contributo a seguire i fatti in Afghanistan quando il Paese era sotto il regime dei talebani e durante l'invasione Usa del 2001. "Siamo devastati dalla morte del nostro fotografo Shah Marai, che testimoniava da oltre 15 anni la tragedia che colpisce il suo Paese. La direzione di AFP saluta il suo coraggio, la sua professionalità e la generosità di questo giornalista che aveva seguito decine di attentati prima di rimanere lui stesso vittima della barbarie", è il messaggio di AFP affidato alla portavoce Michèle Léridon. "Un pensiero per tutti gli altri giornalisti uccisi nell'attacco", ha aggiunto.
Un altro dei giornalisti rimasi uccisi lavorava invece per la Bbc. "È con grande tristezza che la Bbc conferma la morte di un reporter afghano della Bbc, Ahmad Shah, a seguito di un attacco avvenuto oggi. L'attacco si è verificato nella provincia di Khost", ha riferito il direttore di BBC World Service, Jamie Angus.
Gli altri reporter uccisi nell'esplosione, invece, lavoravano tutti per tv afghane; fra queste Tolo News, già presa di mira da un attentato rivendicato dai talebani nel 2016 che aveva causato sette morti. Un altro attentato poi nella tarda mattinata, intorno alle 11 ora locale, stavolta a Kandahar. Almeno 11 bambini sono morti in un attacco kamikaze che ha preso di mira un convoglio militare della Nato vicino all'aeroporto di Kandahar. Sedici i feriti, tra cui cinque soldati romeni del contingente Nato e due poliziotti afghani. Il contingente romeno dell'operazione Nato 'Resolute support' è incaricato della sicurezza dell'aeroporto di Kandahar. Gli attentati giungono dopo che i talebani hanno ufficialmente lanciato mercoledì l'offensiva di primavera, respingendo così implicitamente i recenti appelli del governo di Kabul a intavolare negoziati di pace. Cordoglio a livello internazionale. "La Francia condanna questo atto odioso" e lamenta che "la stampa paga ancora un pesante tributo", ha commentato il ministero degli Esteri di Parigi riferendosi all'attacco di Kabul, sottolineando di volere "assicurare ad AFP e alle sue squadre ovunque nel mondo la nostra totale solidarietà". È intervenuto anche il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano: "Piena solidarietà dell'Italia al popolo afgano per gli attacchi di oggi in cui hanno perso la vita numerosi civili, bambini, giornalisti e rimasti feriti soldati NATO. Uniti sempre nella lotta al terrorismo e per la libertà di espressione", si legge in un tweet della Farnesina.
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