Il miliardario, primo azionista di Vivendi, sarebbe implicato in una vicenda legata a concessioni portuali in Togo e Guinea. Marina Berlusconi: "Lui come Attila. Arrogante e senza strategia"
Il finanziere francese Vincent Bollorè, primo azionista del gruppo Vivendi, sarebbe in stato di fermo per la corruzione di funzionari pubblici stranieri. Il miliardario, secondo quanto riporta la versione online del quotidiano 'Le Monde', sarebbe implicato in una vicenda legata a concessioni portuali in Togo e Guinea.
Il gruppo Bolloré ha negato "formalmente" che siano stato commesse irregolarità nel corso della sua attività in Africa. "Il gruppo Bolloré nega formalmente che la sua società controllata del tempo, Sdv Afrique, abbia commesso irregolarità. Le prestazioni relative a queste fatture sono state effettuate in tutta trasparenza", si legge in una nota. Ma in Borsa il titolo Vivendi ha perso l'8 per cento.
Marina Berlusconi – Sulla vicenda di Bolloré è intervenuta Marina Berlusconi ai margini dell'assemblea Mondadori a Segrate. Com'è noto, tra Mediaset e Vivendi non corre buon sangue da quando i francesi decisero di abbandonare repentinamente l'accordo sull'acquisto della paytv del Biscione, "Mediaset Premium". "Quello che posso dire è che il signor Bolloré non si è smentito neppure nel modo in cui si è comportato anche in Tim, perché ha usato la delicatezza e la compostezza di Attil. Soltanto che Attila – ha aggiunto la figlia del Cavaliere – poi un impero enorme era riuscito a crearlo. Di loro abbiamo visto tutti molto bene e toccato con mano quella che è l'arroganza e la spregiudicatezza, anche perché non fanno nulla per nasconderle. Quello che nascondono davvero molto bene è il pensiero strategico che sta dietro al loro comportamento e lo fanno talmente bene che a volte viene persino da chiedersi se esiste davvero il pensiero strategico".
I rapporti tra Mediaset e Vivendi? "I contatti che c'erano e che erano tra i legali si sono interrotti ormai da tempo. L'unica cosa che sta andando avanti e che andrà avanti fino in fondo sono le cause legali. Speriamo, come è giusto che sia, che venga riconosciuto il nostro sacrosanto diritto di essere risarciti del danno enorme che ci hanno creato con un clamoroso voltafaccia su un accordo vincolante". Lo ha detto la presidente di Fininvest e Mondadori, Marina Berlusconi, a margine dell'assemblea di Mondadori a Segrate.
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