È al quarto mandato, il terzo consecutivo. Ha raccolto il 48.9% dei voti
Viktor Orban è stato rieletto premier in Ungheria per il terzo mandato consecutivo, ottenendo un'ampia maggioranza con un'opposizione molto divisa. "Una vittoria storica che ci offre la possibilità di continuare a difenderci e a difendere l'Ungheria", ha detto il politico conservatore ai sostenitori, mentre Bruxelles nella sua (prevista) conferma vede profilarsi altri quattro anni di 'mal di testa' legati alle controverse politiche del partito Fidesz.
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha previsto di inviare a Orban una lettera e di telefonargli martedì. Intanto, il suo portavoce Margaritis Schinas ha dichiarato che la Commissione "è impaziente di lavorare con il nuovo governo sulle numerose sfide comuni". Ma anche che "l'Ue è un'unione di democrazie e di valori. Il presidente Juncker e la Commissione pensano che la difesa di questi valori e di questi principi sia un dovere comune di tutti gli Stati membri, senza eccezione". Schinas lo ha detto in risposta a una domanda sulle controverse leggi ungheresi, tra cui quella sulle ong (la cosiddetta legge 'Stop Soros'), in cui è stata coinvolta la giustizia europea.
Ex dissidente del regime comunista, Orban nel tempo è diventato un politico controverso nell'Ue, alla guida del partito nazional-conservatore e strenuo promotore di politiche apertamente in rotta con Bruxelles. Tra i suoi cavalli di battaglia c'è la lotta contro quella che lui chiama "l'invasione migratoria" e "l'interferenza" dell'Ue, di cui rifiuta la politica sui rifugiati. Nigel Farage, ex leader del partito indipendentista britannico Ukip e araldo della Brexit, ha affermato che Orban è diventato "il maggiore incubo dell'Ue". Orban e Fidesz sono membri del Partito popolare europeo (Ppe), famiglia politica di Juncker e della cancelliera tedesca, Angela Merkel.
Il presidente del gruppo, Manfred Weber, è stato uno dei primi a esprimere sostegno a Orban, usando Twitter. E ha poi spiegato: "E' un successo democratico per lui e il suo partito", ma il Ppe si aspetta che Orban rispetti "i valori fondamentali dell'Ue, che per ora ha rispettato" sebbene a volte abbia calcato troppo la mano. Se cambierà, potrebbe "essere escluso" dal Ppe, ha aggiunto. I Verdi hanno duramente criticato i colleghi, parlando di sostegno "inaccettabile". Merkel, tramite il portavoce Steffen Seibert, ha invece parlato di "collaborazione soggetta a controversie", ma che spera "continui". Congratulazioni sono arrivate a Orban da vari movimenti d'estrema destra europei. Tra essi, la leader del Front National francese Marine Le Pen ha salutato "la grande e netta vittoria" del premier. E la tedesca Beatrix von Storch del partito Afd (nella bufera, tra l'altro, per aver incolpato Merkel e le sue politiche migratorie dell'attentato a Muenster), che ha parlato di "un cattivo giorno per l'Ue, un buon giorno per l'Europa".
Intanto, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha sottolineato che nel voto "intimidazione e retorica xenofoba, faziosità dei media e finanziamenti di campagna elettorale opachi" hanno impedito "un genuino dibattito politico, intralciando la possibilità degli elettori di esprimersi in modo pienamente informato". E sul tema del rispetto dei diritti è intervenuta Amnesty International: "Per quanto il clima possa essere ostile, siamo determinati nel nostro impegno. Resisteremo all'offensiva contro i diritti umani in Ungheria per e con tutte le persone e i gruppi che combattono per i diritti e le libertà di tutti", ha detto la direttrice per l'Europa, Gauri van Gulik.
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