I tempi sono cambiati e la legge si adegua

Per la prima volta da 91 anni a questa parte, in Irlanda i pub restano aperti nella giornata del Venerdì santo. A rendere possibile l'esercizio, una legge promulgata lo scorso gennaio, che ha abrogato il divieto contenuto nell'Intoxicating Liquor Act di vendere alcolici nei negozi e nei bar il venerdì prima di Pasqua (noto il inglese come "Good Friday"), oltre che a Natale e nel giorno di San Patrizio.

Se il veto legato al giorno del santo patrono irlandese, che cade il 17 marzo, era già stato tolto nel 1962, la nuova normativa ha permesso ai pub di alzare alle 10.30 di questa mattina le serrande, che dovranno calare a mezzanotte e mezza.

La svolta è arrivata anche in seguto all'attività di lobbying delle associazioni di categoria, secondo le quali l'eliminazione delle restrizioni darà impulso al turismo. Secondo la Vintners' Federation of Ireland, che ha tra i suoi iscritti 4 mila proprietari di pub in tutta l'isola, il valore generato per gli esercenti sarà superiore ai 40 milioni di euro, con un contributo in favore dell'erario, tra Iva e accise, di almeno 7 milioni. "Il divieto del Venerdì santo è stato introdotto una vita fa, nel 1927, e abbiamo ritenuto che una legge così arcaica e discriminatoria dovesse essere rimossa", commenta Padraig Cribben, ceo della federazione, "i tempi sono cambiati e la nuova legge riflette questa realtà"

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