Oltre 10 mila civili hanno lasciato ieri il Ghouta orientale. Secondo la tv di Stato siriana si tratterebbe del più grande esodo dall'enclave, in parte controllata dagli insorti, dove continua l'avanzata delle truppe governative. Circa 1.200 i morti dall'inizio dei bombardamenti il 18 febbraio scorso, stando ai dati dell'Osservatorio nazionale per i diritti umani. Due principali località del Ghuta sono cadute in mano alle forze governative. Intanto riprendono i colloqui ad Astana tra i capi delle diplomazie russa, turca e iraniana - garanti del cessate il fuoco - per discutere delle cosiddette "zone di de-escalation" del conflitto. Sergei Lavrov, Mevlut Cavusoglu e Mohammad Javad Zarif hanno espresso la loro preoccupazione per il protrarsi dell'offensiva ribelle

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