Poi il congresso del 22 aprile designerà un nuovo leader

Martin Schulz lascia la guida della Spd e al suo posto, in attesa del congresso del 22 aprile in cui dovrà essere designato un nuovo leader, a tenere le redini del partito nel complicato periodo in cui la base dovrà dire se approva o meno l'accordo di Grosse Koalition, sarà l'attuale sindaco di Amburgo Olaf Scholz, scelto come futuro ministro delle Finanze.

"Ho annunciato alle autorità del partito che lascerò le mie funzioni a partire da oggi", ha dichiarato Schulz alla stampa annunciando le sue dimissioni con effetto immediato dalla presidenza della Spd. Ma la sostituta che lui stesso aveva designato, Andrea Nahles, attuale capogruppo della Spd al Bundestag, dovrà attendere il congresso.

La sua elezione tuttavia non è scontata, tanto più che oggi è venuta fuori a sorpresa una candidatura dell'ultimo minuto, quella della 41enne sindaca di Flensburg, Simone Lange. Da più parti nella Spd a Nahles si contesta di essere stata designata come parte di un accordo da retrobottega. D'altra parte nel partito i malumori non mancavano per il nuovo accordo di Grosse Koalition: prima e dopo le elezioni di settembre Schulz aveva sempre sostenuto che non avrebbe stretto una nuova alleanza con i conservatori, salvo poi cedere dopo il fallimento dei colloqui della cancelliera Angela Merkel per una coalizione Giamaica con liberali e Verdi.

"La Spd ha bisogno di un rinnovamento in termini di persone e programma", ha detto il leader uscente. La scorsa settimana Schulz aveva annunciato l'intenzione di rinunciare alla leadership del partito: allora il programma era di lasciare le redini ad Andrea Nahles, attualmente capogruppo della Spd al Bundestag, perché Schulz sarebbe dovuto diventare ministro degli Esteri del futuro governo di Grosse Koalition di Angela Merkel. Ma qualche giorno dopo lo scenario è stato rimesso in discussione, perché l'accordo di governo rischiava di saltare dal momento che la base del partito rimproverava a Schulz di avere pensato troppo alla carriera personale tradendo la promessa che non sarebbe mai entrato in un governo Merkel. Intanto, condizione affinché il nuovo esecutivo GroKo si formi effettivamente è che i militanti della Spd votino a favore nella consultazione che si terrà dal 20 febbraio al 2 marzo. 
 

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