Damasco reagisce e abbatte un F16 israeliano: "Era un attacco"
Tensione in Medioriente. Un F-16 israeliano si è schiantato sotto i colpi della contraerea siriana: i due piloti sono riusciti a mettersi in salvo, ma uno di loro è rimasto gravemente ferito. Israele sostiene che il caccia era partito per colpire "obiettivi iraniani" dopo avere intercettato un drone dell'Iran entrato sul suo territorio dalla Siria, ma gli alleati di Assad – cioè Iran, Russia e il gruppo libanese Hezbollah – smentiscono che il drone abbia sconfinato.
Israele assicura che non intende alimentare un'escalation ma al tempo stesso avverte: Iran e Siria stanno "giocando con il fuoco". Mosca, dal canto suo, esprime "profonda inquietudine" e chiede moderazione e definisce "inaccettabile" mettere a rischio le vite di soldati russi. E Hezbollah plaude all'abbattimento del jet: "Questo è l'inizio di una nuova era strategica che pone fine alla violazione dello spazio aereo e del territorio siriano".
Tutto è successo prima dell'alba. Secondo la ricostruzione fornita dall'esercito israeliano, un drone iraniano lanciato dalla Siria sarebbe entrato nello spazio aereo di Israele. Le forze armate israeliane sostengono di avere seguito il drone fin dal suo lancio da una "base iraniana" vicino Palmira, in Siria, aggiungendo che poi è stato abbattuto da un elicottero Apache sotto la valle del Giordano. In risposta allo sconfinamento del drone, spiega ancora Israele, otto aerei israeliani sono intervenuti, ma un F-16 si è schiantato sotto i colpi della contraerea siriana nella Piana di Esdraelon, in territorio israeliano. A quel punto l'aviazione di Israele ha lanciato una seconda ondata di raid aerei, definiti "su larga scala" e ha colpito 12 obiettivi. Lo Stato ebraico sostiene di avere in mano i resti del motore del drone iraniano e ha pubblicato un video della sua distruzione; mentre al contrario appunto Iran, Siria e Hezbollah smentiscono lo sconfinamento. E in particolare il ministero degli Esteri di Teheran ha definito le accuse di Israele "ridicole". Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, i raid israeliani hanno preso di mira la provincia siriana centrale di Homs, dove sono presenti a suo dire forze iraniane e membri di Hezbollah.
Si tratta dello scontro più grave fra interessi di Israele e Iran da quando nel 2011 è cominciato il conflitto in Siria. Inoltre, secondo il quotidiano israeliano Haaretz è la prima volta da 30 anni che lo Stato ebraico perde un F-16 in combattimento. Fin dall'inizio della guerra in Siria, Israele ha prestato attenzione a non lasciarsi trascinare nel conflitto, colpendo tuttavia diverse volte decine di obiettivi, postazioni del regime siriano o convogli di armi destinate a Hezbollah, nonché nel 2017 dei siti iraniani in Siria. Israele resta tecnicamente in guerra con la Siria e occupa le strategiche Alture del Golan, di cui ha preso il controllo nella Guerra dei sei giorni del 1967 e che ha poi annesso in una mossa mai riconosciuta dalla comunità internazionale.
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