L'obiettivo è quello di tutelare il presidente destituito della Generalitat e nominarlo senza il rischio che venga arrestato

Il presidente del Parlamento catalano, Roger Torrent, ha rinviato la sessione d'investitura alla presidenza della regione del leader indipendentista Carles Puigdemont, cui la Corte costituzionale si è opposta, accusando i giudici di aver violato i diritti di milioni di catalani.

"La sessione plenaria di oggi è rinviata", ha dichiarato Torrent, aggiungendo che Puigdemont ha "tutti i diritti" di essere candidato, perché tale candidatura è frutto di "una volontà maggioritaria degli eletti della Camera, e siccome essa è mantenuta, non proporrò altro candidato".

Inoltre, Torrent ha spiegato che il rinvio ha per obiettivo proteggere un dibattito legato all'investitura con "tutte le garanzie" per Puigdemont, vale a dire senza rischio che questi sia arrestato. Il presidente destituito della Generalitat si trova infatti in Belgio, dove è scappato, e se rientrerà in Spagna rischierà di essere arrestato a causa del mandato spiccato nei suoi confronti. "Né la vice presidente del governo spagnolo, né il tribunale costituzionale, decideranno chi debba essere presidente", ha poi sottolineato Torrent.

La giornata era cominciata con un avvertimento del premier Mariano Rajoy a Torrent: "Se non rispetterà una risoluzione dei tribunali, il presidente del Parlament potrà senza alcun dubbio essere ritenuto responsabile".

Puigdemont è l'unico candidato al governo della regione di 7,5 milioni di abitanti. Il Parlament avrebbe dovuto dibattere della sua candidatura dalle 15, mentre erano previste proteste in aula e nelle strade di Barcellona in cui i dimostranti avrebbero indossato maschere con il volto del leader indipendentista. Sabato la Corte costituzionale aveva annunciato che in caso di investitura a distanza (Puigdemont aveva proposto avvenisse in videoconferenza) il voto non sarebbe stato valido.

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