Cinque punti sull'impero svedese dei mobili low cost per ricordare il suo fondatore Ingvar Kamprad, morto a 91 anni
Ingvar Kamprad, fondatore del gigante dei mobili Ikea, è morto a 91 anni. Ecco cinque cose da sapere sull'imprenditore svedese e sul suo impero, noto per i mobili da montare e anche per le polpette di carne.
1. IKEA È UN ACRONIMO. Ikea, che il gruppo scrive in stampatello, è un acronimo e sta per 'Ingvar Kamprad Elmtaryd Agunnaryd'. Ingvar Kamprad è, appunto, il nome del fondatore. Elmtaryd è il nome della fattoria dei genitori di Kamprad nella Småland, provincia meridionale della Svezia in cui gli abitanti hanno la reputazione di essere tanto parsimoniosi quanto in difficoltà economiche. Agunnaryd, invece, è il nome del villaggio natale di Kamprad. Il valore del brand è triplicato dal 2000 e vale circa 14,9 miliardi di euro secondo la classifica del 2017 stilata da Interbrand, che è dominata da Apple e ritrova Ikea in 25esima posizione, due posti dietro un altro gigante svedese, H&M.
2. IL FISCO. Nonostante sia in Svezia che ha guadagnato i suoi primi miliardi, Kamprad è stato reticente a pagare lì le imposte. Nel 1973 ha lasciato la Svezia per la Danimarca, poi si è trasferito in Svizzera. Non tornerà in Svezia se non nel 2014, per pagare una tassa simbolica di sei milioni di corone, pari a circa 600mila euro con il cambio attuale. La maggior parte del suo patrimonio è altrove, perché ha creato numerose fondazioni e holding dai legami complessi. Ikea, società di diritto olandese, è sotto la lente della Commissione Ue, che ha aperto un'indagine a dicembre per capire se il gruppo abbia beneficiato di vantaggi fiscali non dovuti da parte dell'Olanda. "Le imposte che paghiamo costituiscono un elemento importante del nostro impegno economico e sociale", risponde Ikea nel suo rapporto di attività 2017. Il gruppo afferma di avere pagato l'anno scorso 1,3 miliardi di euro di tasse a livello mondiale.
3. CATALOGO BEST SELLER. Pubblicato per la prima volta nel 1951, il catalogo Ikea è oggi diffuso in 250 milioni di copie, tradotto in una trentina di lingue e su una cinquantina di mercati. L'edizione del 2018 è stata inviata a tre milioni di famiglie svedesi, in un Paese di circa 10 milioni di abitanti. Nel 2012 il gruppo aveva dovuto scusarsi dopo avere cancellato le donne dal suo catalogo in Arabia Saudita, un errore che aveva sconvolto la Svezia, Paese all'avanguardia per la parità di genere.
4.BILLY, UNA LIBRERIA STAR. Il famoso concetto di mobile smontabile si deve a un impiegato di Ikea che, a metà degli anni '50, si lanciò a creare dei piedi di un tavolo smontabili per farlo entrare nell'auto senza graffiarlo. È in base allo stesso principio che vengono consegnate le librerie Billy, superstar del catalogo, consegnate in un cartone piatto con libretto d'istruzioni. Disegnata da Gillis Lundgren e commercializzata dal 1979, Billy è venduta a decine di milioni di unità e continua a vendersi al ritmo di una ogni 10 secondi. "Ho realizzato i primi schizzi di Billy su un tovagliolo. Purtroppo li ho persi", aveva raccontato nel 2009 Gillis Lundgren in un opuscolo per il compleanno di Billy. "Ingvar parlava, e io disegnavo", aveva raccontato.
5. LE POLPETTE DI CARNE. Nel 2017 le attività di ristorazione Ikea (ristoranti, bistrot, negozi di alimentari ecc…) hanno generato un volume d'affari di 1,8 miliardi di euro. Piatto tradizionale svedese, le polpette di carne, che in svedese si chiamano köttbullar, con la loro variante vegetariana, sono un riferimento universale del brand, che prova comunque a diversificare la sua offerta a livello locale. Ikea serve anche 100 milioni di tazze di caffè all'anno
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