Ancora in attività nelle Filippine il vulcano Mayon. Stamattina ha sputato fuori fontane di lava fino a 700 metri di altezza, fra i timori dei residenti. Oltre 40mila persone sono già fuggite dalla zona da quando fumo e cenere hanno cominciato a fuoriuscire dal vulcano, con gli scienziati che avvertono del rischio di un'eruzione esplosiva. Una colonna di cenere si è sollevata per circa cinque chilometri sul Mayon stamattina, mentre una pioggia di detriti sottili ha ricoperto alcune aree. "Le persone si sono spaventate. I bambini non capivano cosa stesse succedendo, poi improvvisamente si è fatto buio e non riuscivi più a vedere dove fossi", racconta ad Afp Danny Garcia, portavoce della provincia di Albay. Le autorità hanno ordinato ai cittadini di lasciare una zona ritenuta pericolosa che si trova nel raggio di otto chilometri dal vulcano e oggi sono chiuse le scuole e le attività commerciali della provincia di Albay, in cui il Mayon si trova. Il Mayon, circa 330 chilometri a sudest di Manila, è alto 2.460 metri ed è considerato il più pericoloso dei 22 vulcani attivi delle Filippine. Lunedì i vulcanologi hanno avvertito del rischio di un'eruzione a giorni. L'esplosione vulcanica più potente degli ultimi anni nelle Filippine risale al 1991, quando eruttò il Pinatubo, circa 100 chilometri a nordovest di Manila, uccidendo oltre 800 persone.
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