Il conservatore ha ottenuto più voti di qualsiasi altro candidato alle presidenziali dal ritorno della democrazia nel Paese nel 1990
Il Cile ha scelto il miliardario conservatore Sebastian Pinera come prossimo presidente per succedere, da marzo, a Michelle Bachelet. Pinera si insedierà forte di una vittoria ottenuta con un ampio margine del 9% sullo sfidante di centro-sinistra Alejandro Guillier nel secondo turno delle elezioni presidenziali, che si è tenuto domenica. Pinera era già stato presidente, dal 2010 al 2014, e quel suo mandato fu caratterizzato da enormi proteste studentesche. Parlando lunedì con i giornalisti dopo avere incontrato Bachelet, ha usato un tono conciliatorio, dicendo che lavorerà per formare un "governo ampio, di continuità e cambiamento".
Pinera, 68 anni, ha ottenuto più voti di qualsiasi altro candidato alle presidenziali dal ritorno della democrazia in Cile nel 1990. Per il centro-sinistra, invece, che ha dominato la politica cilena dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet (1973-1990), si tratta della più grande sconfitta. Negli ultimi anni, d'altra parte, anche altri Paesi del Sud America hanno virato a destra, per esempio Argentina, Perù e Brasile.
Il presidente eletto, che si insedierà l'11 marzo, dovrà affrontare tuttavia un Congresso diviso e il fatto che la coalizione di sinistra Frente amplio, di recente nascita, ha promesso di combattere contro i suoi piani di limare le politiche progressiste intraprese da Bachelet.
A novembre, il quadro che era uscito dal primo turno delle presidenziali e dalle legislative, era di un Paese diviso. La candidata di sinistra Beatriz Sanchez aveva ottenuto il 20% dei voti, quasi tanti quanti quelli del moderato Guillier, suggerendo l'insoddisfazione dei cileni per un modello di libero mercato in piedi da tempo. Il partito 'Chile Vamos' di Pinera ha alla Camera bassa 72 dei 155 seggi, più di ogni altra formazione politica, ma senza una maggioranza assoluta in nessuna delle due Camere i sostenitori di Pinera dovranno formare alleanze per riuscire ad approvare la maggior parte delle leggi.
Pinera ha confermato che Bachelet, prima del termine del suo mandato a marzo, intende presentare una legge per riformare la Costituzione, che risale al periodo della dittatura. Un cambiamento del genere era anche una promessa chiave della campagna elettorale di Guillier. E Pinera stesso ha detto di avere acconsentito a "perfezionarla, ma in un clima di unità". Quanto a Guillier, che ha ottenuto un seggio in Senato, si è impegnato a lavorare per l'unità del centro-sinistra e a lavorare per la realizzazione degli impegni assunti in campagna elettorale, fra cui l'agenda "sociale e di riforme".
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