Ha votato contro anche l'italia, dove il prodotto è già messo al bando
I governi dell'Unione europea hanno raggiunto, dopo varie riunioni senza esito, un accordo per rinnovare la licenza dell'erbicida glifosato, nonostante le tensioni legate all'accusa che sia cancerogeno.
Diciotto Paesi, tra cui la Germania, hanno votato a favore dell'autorizzazione per altri cinque anni, due settimane prima che quella attuale scada il 15 dicembre. Entro quella data la Commissione si esprimerà a sua volta. Dopo che l'esito del voto è stato resto noto, il commissario alla Salute, Vytenis Andriukaitis, ha affermato: "Il voto di oggi mostra che, quando lo vogliamo tutti, siamo capaci di condividere e accettare la nostra responsabilità collettiva".
A favore si sono espressi 18 Paesi, tra cui Bulgaria, Germania, Polonia e Romania che nella riunione precedente si erano astenute. Tra i nove contrari, invece, Francia e Italia; si è astenuto il Portogallo. Dalla Francia, che voleva un rinnovo per massimo tre anni, dopo il voto è arrivato un tweet del presidente Emmanuel Macron. "Ho chiesto al governo di prendere le misure necessarie perché l'utilizzo del glifosato sia vietato in Francia non appena saranno individuate alternative, e al più tardi entro 3 anni.
#MakeOurPlanetGreatAgain", ha scritto Macron, usando un hashtag che riprende e ribalta in chiave ambientalista lo slogan del presidente americano Donald Trump, 'Make America Great Again' (rispettivamente: 'Rendiamo il nostro pianeta grande di nuovo' e 'Rendiamo l'America grande di nuovo'). Il glifosato è l'erbicida più usato al mondo, lo utilizzano multinazionali come Monsanto che lo impiega in almeno un prodotto la cui sicurezza è stata messa in dubbio nei tribunali degli Stati Uniti.
In Europa il glifosato è stato portato davanti alla Corte di giustizia dell'Unione europea, dove i Verdi dell'Europarlamento hanno denunciato una "mancanza di trasparenza" dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) osservando una "potenziale conflitto d'interesse". Il direttore delle campagne di Avaaz, Luis Morago, che ha promosso una raccolta di firme contro il glifosato raggiungendone quasi due milioni, ha criticato Berlino: ha "ceduto alla pressione delle imprese, ignorando i propri cittadini e il Parlamento europeo, per dare all'industria chimica un regalo di Natale anticipato".
La direttrice delle politiche alimentari di Greenpeace, Franziska Achterberg, ha detto che la Commissione e i Paesi "hanno deciso di ignorare gli allarmi degli scienziati indipendenti, le richieste dell'Europarlamento e la petizione firmata da oltre un milione di cittadini". Un portavoce di Monsanto ha invece assicurato che la sicurezza del prodotto "è stata controllata dalle autorità scientifiche europee, da quelle degli Stati membri" e "di Paesi di tutto il mondo come Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Giappone".
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