Nelle elezioni di midterm il presidente in carica si rafforza

Vittoria per la formazione del presidente Mauricio Macri in Argentina, dove si è votato per il rinnovo di parte del Parlamento. Circa 33,1 milioni di cittadini erano chiamati a scegliere 127 deputati (cioè la metà della Camera) che resteranno in carica quattro anni fino al 2021, e 24 senatori (cioè un terzo del Senato) che resteranno in carica per sei anni.

L'esito di queste elezioni legislative, le prime celebrate da quando Macri è arrivato alla presidenza nel 2015, è stato il seguente: il fronte di governo 'Cambiemos' è avanzato, aumentando notevolmente la sua presenza in Parlamento seppur senza ottenere la maggioranza assoluta; dall'altra parte invece l'opposizione peronista guidata dalla ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner (che ha ricoperto l'incarico dal 2007 al 2015, vedova dell'ex capo di Stato Nestor Kirchner) ha perso terreno, ma Fernandez è riuscita ugualmente a ottenere un seggio in Senato tornando in scena come principale leader dell'opposizione. Opposizione che, però, perde la maggioranza dei due terzi necessaria a bloccare i veti presidenziali.

Questa tornata elettorale di mid-term è stata percepita come un test sui quasi due anni di presidenza di Macri, test che è stato superato. Se il conteggio verrà confermato, a partire dal 10 dicembre la Camera dei deputati avrà una maggioranza 'macrista' consolidata, con 107 seggi sui 257 totali, 21 in più rispetto ad adesso. E anche al Senato Macri avrà una presenza rafforzata, con 9 seggi in più: 24 sui 72 totali. 'Cambiemos', fra l'altro, vince nei cinque distretti più popolati dell'Argentina, cioè a Buenos Aires City, nella provincia di Buenos Aires, nonché a Cordoba, Santa Fe e Mendoza: è la prima volta dal 1985 che un partito singolo vince in tutte e cinque le province.

"Confermiamo il nostro impegno serio e profondo per il cambiamento", ha dichiarato Macri davanti a centinaia di sostenitori a Buenos Aires, dopo la diffusione dei risultati. Macri ha ottenuto un esito perfetto per spianargli la strada verso la rielezione alle presidenziali del 2019.

Nella provincia di Buenos Aires, che ospita circa il 40% degli elettori argentini, il candidato della formazione di Macri, cioè il suo ex ministro dell'Istruzione Esteban Bullrich, è arrivato primo con il 41,34%, staccando di circa 4 punti Cristina Fernandez, che seguiva al secondo posto con il 37,27% dei voti ma si è assicurata ugualmente un seggio (e l'immunità da senatrice). Parlando dopo la diffusione dei risultati, Fernandez ha definito il suo partito Unidad Ciudadana "l'opposizione più forte" al governo di Macri. Nonostante Cambiemos abbia ottenuto un importante trionfo in province finora granaio di voti per la storica forza politica nata a metà del XX secolo intorno all'allora presidente Juan Domingo Peron (come la culla del peronismo kirchnerista Santa Cruz e La Rioja), i peronisti sono rimasti prima forza in feudi tradizionali come la provincia di San Luis

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata