Puigdemont chiede, invece, all'Ue di promuovere una mediazione internazionale
Il referendum sull'indipendenza della Catalogna dalla Spagna non era legale e tutte le parti in causa devono passare al dialogo. È quanto ha detto in conferenza stampa un portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, aggiungendo che la violenza non può mai essere lo strumento in politica.
"La violenza non può mai essere uno strumento in politica". Così Schinas rispondendo a chi gli chiedeva se ritenesse proporzionato l'uso della forza da parte della polizia spagnola ieri durante il referendum per l'indipendenza della Catalogna.
"Questa è una questione interna della Spagna, che deve essere gestita dall'ordine costituzionale in Spagna". Schinas ha ricordato che "in base alla Costituzione spagnola, il voto di ieri in Catalogna non era legale". Il portavoce ha anche aggiunto che è tempo di cercare unità e dialogo, non violenza.
"La Commissione Ue non ha al momento un ruolo da giocare" nella questione della Catalogna, ma chiede alle parti di dialogare e "sta alle parti" fare dei passi. Il portavoce ha aggiunto che, se il Parlamento europeo lo riterrà, "siamo pronti" a discutere della questione catalana.
PUIDGEMONT CHIEDE MEDIAZIONE UE. Il presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, ha chiesto oggi di stabilire una "mediazione internazionale" per affrontare la questione catalana e ha chiesto il "ritiro di tutti i poliziotti" che sono stati dispiegati negli ultimi giorni in Catalogna dal governo di Madrid per impedire che si tenesse la consultazione, sospesa dalla Corte costituzionale spagnola. Puigdemont ha parlato a seguito di una riunione straordinaria del governo catalano, convocata a seguito dei fatti di ieri in Catalogna, dove secondo la Generalitat sono stati registrati 893 feriti nelle cariche della polizia durante le operazioni di voto. Per il governatore catalano, che ha parlato di "gravi atti di violenza" compiuti da "commandi della paura" di polizia nazionale e Guardia civil, la mediazione internazionale può arrivare da distinti ambiti specializzati nella risoluzione dei conflitti, ma "è evidente che l'Unione europea deve promuovere" questo processo.
L'Unione europea "deve smettere di guardare dall'altra parte" davanti alle "violazioni" della carta europea dei diritti fondamentali, perché non è solo una questione interna ma una "questione europea". Il governatore della Catalogna ha detto di non avere avuto contatti con il governo di Madrid e ha invitato il premier spagnolo, Mariano Rajoy, a dire se è a favore di una mediazione nei colloqui sul futuro della Catalogna. La mediazione, secondo Puigdemont, dovrebbe essere supervisionata dall'Unione europea.
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