Violenze e proteste dopo la riconferma del presidente Uhuru Kenyatta. Situazione difficile nello slum Mathare di Nairobi
Caos e violenze in Kenya dopo la vittoria alle elezioni del presidente Uhuru Kenyatta, riconfermato. Secondo quanto denunciato dalla coalizione dell'opposizione Nasa "oltre 100" persone sono morte in Kenya per gli spari della polizia nelle proteste scoppiate da ieri sera in diverse zone del Paese. I cadaveri, fra cui quelli di 10 minorenni, sono stati raccolti dalle strade e riposti in sacchi, riferisce il portavoce della coalizione, James Orengo, senza specificare quale sia la fonte del bilancio fornito.
Un funzionario della sicurezza ha fatto sapere che nove giovani uomini sono stati uccisi nella notte a colpi d'arma da fuoco nello slum Mathare di Nairobi. Gli uomini sono stati uccisi dalla polizia nel corso di operazioni anti-sciacallaggio.
Precedentemente si era parlato di quattro morti. Un manifestante è morto nella città di Kisumu, come confermato da Human Rights Watch; due nella baraccopoli di Matahare (Nairobi); e il quarto è morto nella città di Siaya, secondo i media locali. Il dato è poi stato aggiornato. La situazione è particolarmente tesa a Kibera, dove un reporter dell'emittante tv locale KTN è stato arrestato. La polizia di Kisumu ha tagliato l'accesso al centro della città e nello slum di Kibera, nella capitale, le forze di sicurezza hanno lanciato gas lacrimogeni contro i manifestanti.
"Non ho tempo per parlare con i giornalisti, la gente sta morendo", ha detto a Efe Ken Okoth, deputato della coalizione di opposizione. Le proteste stanno portando anche a saccheggi di abitazioni e aziende. "Ci sono negozi di Kikuyu (tribù a cui appartiene il presidente Uhuru Kenyatta) bruciati e saccheggiati", ha detto a Efe un testimone. Medici Senza Frontiere attraverso il suo account Twitter segnala 19 feriti da ieri sera nel quartiere di Mathare (Nairobi). La violenza è scoppiata la scorsa notte dopo che la coalizione di opposizione ha rifiutato di riconoscere la rielezione del presidente e definito il voto "una farsa".
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