Il presidente francese annuncia l'intenzione di esaminare le candidature dei richiedenti asilo direttamente in Libia, scatenando le ire italiane

Giornate ancora bollenti sul versante dell'immigrazione. A riportare alta la tensione in Europa ci ha pensato il presidente francese Emmanuel Macron che ha annunciato che Parigi è pronta a creare 'hotspot' per esaminare le candidature richiedenti asilo direttamente in Libia. Un fraintendimento, una forzatura o un concetto scappato da senno, sta di fatto che per tutta la giornata, dopo la dura reazione dell'Italia alla fuga in avanti della Francia, si è messa in moto la macchina diplomatica per smorzare i toni tra Francia e Italia.

Nel tardo pomeriggio è arrivata una telefonata da Parigi a Gentiloni. Un "colloquio cordiale" nel quale si è parlato di Libia, migranti e Fincantieri. Ma la tensione rimane e la chiacchierata tra Macron e il premier non ha certo cancellato la reazione dell'Italia. Subito dopo l'esternazione di Macron, il primo a parlare era stato il presidente del Consiglio "Noi – aveva sottolineato – abbiamo la nostra agenda che ci impegna sul piano dell'accoglienza. Se poi c'è l'impegno di tutti i paesi Ue, tutte le iniziative sono benvenute ma deve essere chiaro che i passi sono questi, le misure sono queste ed i problemi di stabilizzazione non si risolvono in modo diverso".

Sui flussi migratori per Gentiloni, che oggi ha incontrato il candidato socialdemocratico al cancellierato tedesco Martin Schulz, "serve un impegno comune". Le sue parole sono state chiare: "Non ci rassegniamo all'idea che la grande questione della sfida migratoria, che riguarda i rifugiati con diritto di asilo ma anche migranti economici dall'Africa, possa essere lasciata a singoli Paesi per scelta del caso o della geografia. Deve essere un impegno comune".

Netto era stato anche il ministro degli Esteri, Angelino Alfano: "Non si può anche da parte della Francia andare avanti con battute improvvisate. I campi là vanno gestiti dalle organizzazioni internazionali, come l'Unhcr, non è una materia che si può affrontare con battute improvvisate". Secondo quanto si apprende Macron con Gentiloni ha ribadito la volontà di lavorare insieme e di condividere le scelte sia sulla Libia che sulla questione dei migranti. Intanto domani, nel consiglio dei ministri, ci sarà anche il provvedimento per autorizzare la missione navale e aerea 'Mare sicuro' nell'area territoriale della Libia contro il traffico di migranti. 

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