Spetta all'Alta corte la decisione sul trasferimento del bimbo negli Stati Uniti, dove verrebbe sottoposto ad una nuova terapia

Minacce di morte arrivano da settimane al personale dell'ospedale Great Ormond Street di Londra, dove è ricoverato Charlie, il bambino affetto da deplezione del Dna mitocondriale il cui caso ha avuto risonanza mediatica internazionale. La portavoce della clinica, Mary MacLeod, ha spiegato che i medici e gli infermieri sono stati vittime di abusi verbali in strada e online, e hanno ricevuto migliaia di messaggi minacciosi. Intanto, domani è atteso il verdetto dell'Alta corte di Londra sul trasferimento del bimbo negli Stati Uniti, come chiedono i genitori e contro il parere dei medici britannici, perché sia sottosto a cure sperimentali.

Charlie Gard ha 11 mesi e soffre della rara malattia genetica che causa debolezza muscolare progressiva e danni cerebrali irreversibili; secondo i medici non può muoversi ed è sordo, cieco e incapace di respirare da solo. A tenerlo in vita sono le macchine, che l'ospedale vuole spegnere per concedergli una morte dignitosa. I genitori Connie Yates e Chris Gard però si oppongono e hanno dato il via a una battaglia legale, nei tribunali del Regno Unito e alla Corte europea dei diritti umani, per sottoporlo a una cura sperimentale.

I giudici hanno dato ragione all'ospedale, ma a fermare i medici sono subentrati l'intervento del Papa e del presidente americano Donald Trump, la concessione della cittadinanza americana alla famiglia, nonché l'offerta dell'ospedale Bambino Gesù di Roma di accogliere il piccolo. Ora il caso è in analisi all'Alta corte di Londra. Domani il giudice dovrebbe decidere se autorizzare o meno che il bambino sia trasferito negli Stati Uniti per essere sottoposto alle cure sperimentali. Intanto, i genitori hanno raccolto mezzo milione di firme a sostegno della loro causa e 1,5 milioni di euro per finanziare le cure all'estero.

"Il caso di Charlie è doloroso. Capiamo totalmente il grande interesse pubblico e le emozioni. Riconosciamo l'instancabile dedizione degli affettuosi genitori di Charlie e la solidarietà che la gente ha verso la sua situazione", ha affermato il portavoce dell'ospedale. "Tuttavia, nelle ultime settimane la comunità dell'ospedale è stata bersaglio di una sorprendente e spiacevole ostilità e di molestie. Il personale ha ricevuto minacce, sia in strada sia tramite il web. Migliaia di messaggi contenenti abusi sono stati inviati ai medici e agli infermieri, il cui lavoro è curare i bambini malati", ha aggiunto. "Molti di questi messaggi sono minacciosi, con minacce di morte", secondo l'ospedale, che ha segnalato di essere per questo in contatto con la polizia di Londra.

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