E' accusato di appartenere all'organizzazione di Fehtullah Gulen
Un tribunale di Smirne, in Turchia, ha confermato l'arresto di Taner Kiliç, presidente di Amnesty International in Turchia, accusato di appartenere "all'organizzazione terroristica di Fehtullah Gulen". Lo ha fatto sapere la stessa organizzazione, dopo che Kiliç era stato arrestato martedì scorso nella sua abitazione della città sul mar Egeo, per presunti vincoli con la rete di Gulen, che Ankara accusa di aver orchestrato il fallito golpe dello scorso luglio. Per Amnesty, la detenzione "è un'altra prova di quanto generalizzata e arbitraria sia diventata la repressione in Turchia dopo il colpo di stato".
Con lui erano stati arrestati altri 22 avvocati turchi, tutti per la stessa accusa. L'organizzazione ha lanciato una campagna online per chiedere la liberazione di Kiliç, richiesta a cui si è unita anche Human Rights Watch. A fine maggio Amnesty aveva criticato come "arbitrario" il licenziamento di oltre 100mila funzionari e dipendenti pubblici per generiche accuse di "vincoli terroristici". Nel Paese oltre 40mila persone sono in attesa di giudizio in relazione al golpe, tra cui 10mila poliziotti, 7mila soldati e 168 generali, 2mila giudici e procuratori, secondo dati ufficiali.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata