Condanne da tutti gli avversari e dal ministro degli Esteri di Israele

È polemica in Francia dopo che la candidata dell'estrema destra alle presidenziali, Marine Le Pen, ha negato la responsabilità della Francia per il rastrellamento degli ebrei a Parigi il 16 luglio del 1942, durante la Seconda guerra mondiale. "Penso che la Francia non sia responsabile del Vel d'Hiv", ha detto Le Pen in un'intervista rilasciata a Le Figaro, RTL e LCI, laddove per 'Vel d'Hiv' si intende il rastrellamento del Velodromo d'inverno. Si tratta di uno degli episodi più bui della storia francese, che risale a quando il Paese era occupato dai nazisti: la polizia francese arrestò su ordine dei tedeschi 13mila ebrei a Parigi e la maggior parte di loro venne ammassata in condizioni spaventose all'interno del Velodrome d'Hiver, cioè il Velodromo d'inverno, comunemente noto come Vel d'Hiv, prima che venissero deportati ad Auschwitz. "Penso che, in generale, se ci sono dei responsabili, sono coloro che erano al potere allora. Non è la Francia", ha affermato Le Pen. "Abbiamo insegnato ai nostri figli che hanno ogni ragione per criticare la Francia, per vedere forse solo gli aspetti storici più bui. Voglio invece che siano ancora una volta orgogliosi di essere francesi", ha proseguito la leader del Front national. Le critiche non hanno tardato ad arrivare da parte dei rivali nella corsa per l'Eliseo, nonché da associazioni ebraiche e dal ministero degli Esteri di Israele.

Le dichiarazioni di Marine Le Pen potrebbero ostacolare il suo tentativo di ripulire l'immagine del partito prendendo le distanze dalle posizioni anti-semite del padre Jean-Marie, fondatore della formazione. Le Pen ha pubblicato una precisazione ieri sera dicendo che ritiene che lo Stato francese fosse in esilio a Londra durante l'occupazione e che quindi la sua posizione "non esclude in alcun modo la responsabilità effettiva e personale delle persone francesi che hanno preso parte all'orribile rastrellamento del Vel d'Hiv e a tutte le atrocità commesse durante quel periodo". Il candidato centrista all'Eliseo, Emmanuel Macron, ha dichiarato all'emittente Bfmtv: "Alcune persone hanno dimenticato che Marine Le Pen è la figlia di Jean-Marie Le Pen. Non sono cambiati e non dobbiamo avere indulgenza o sminuire ciò che il Front national oggi è nel nostro Paese". Inoltre il candidato socialista alla presidenza, Benoit Hamon, ha affermato che non ci sono più dubbi che Le Pen sia di estrema destra.

Da Israele, poi, la condanna del ministero degli Esteri: "Questo contraddice la verità storica espressa in dichiarazioni di presidenti francesi che hanno riconosciuto la responsabilità del Paese per il destino di ebrei francesi morti nell'Olocaustio", ha dichiarato un portavoce. In tutto 76mila ebrei deportati dalla Francia sono stati uccisi. Nel 1995 il presidente francese Jacques Chirac riconobbe che lo Stato francese condivideva la responsabilità della deportazione degli ebrei nei campi di sterminio durante la guerra: era la prima volta che un capo di Stato francese post guerra riconosceva in modo totale il ruolo della Francia. Inoltre nel 2012 il presidente socialista François Hollande definì gli arresti di massa del 1942 "un crimine commesso in Francia, dalla Francia".

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
 

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