Serve una Europa più vicina ai cittadini
"Una vita pacifica e prospera per tutti". Questo è l'obiettivo dell'Unione europea rimesso al centro nel documento approvato oggi dall'ufficio esecutivo del Ccre (Consiglio dei Comuni e Regioni D'Europa), che si è riunito oggi a Roma, in occasione delle celebrazioni dei sessant'anni dei Trattati Ue.
E per centrarlo, spiega l'organizzazione, occorre "incoraggiare le persone a contribuire in modo costruttivo e a dire che tipo di Europa vogliono; e invitare i leader politici ad ascoltare i cittadini e a prendersi cura delle loro preoccupazioni". Poche parole, che centrano il problema del mettere un argine ai populismi.
Ma come fare? Serve una Europa più vicina ai cittadini, che torni a quel principio di sussidiarietà che fu alla base della sua nascita: le decisioni vanno prese al livello più locale possibile. Un principio che negli ultimi anni è andato perdendosi, con un rafforzamento del ruolo dei Consigli europei, grandi tavolate intorno ai quali siedono i capi di Stato e di Governo. Tornare al livello locale, è il messaggio del Ccre, aiuterà ad avvicinare nuovamente i cittadini alle istituzioni, renderà il sistema più efficiente e arginerà la deriva populista.
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