Il regista intende recarsi negli Stati Uniti per chiudere il caso sulle accuse di abusi sessuali ai danni una minorenne

Il regista Roman Polanski intende recarsi negli Stati Uniti per chiudere il caso sulle accuse di abusi sessuali ai danni una minorenne che lo perseguitano dal 1977 e per cui ha ricevuto un mandato d'arresto dalle autorità americane. Lo fa sapere il sito Tmz spiegando che Polanski è accusato di aver avuto una relazione sessuale con una ragazza di 13 anni, Samantha Geimer, dopo una seduta fotografica nel 1977 a Los Angeles. All'epoca il regista aveva 43 anni: Geimer lo denunciò per stupro accusandolo di averla drogata. Polanski fu arrestato, si dichiarò colpevole e trascorse 42 giorni in carcere. Posto in libertà condizionata, per paura di una condanna più severa fuggì dagli Stati Uniti alla fine del 1978.

Secondo Tmz, il legale del regista, Harland Braun, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la giustizia statunitense per chiudere il processo ottenendo che il suo assistito non sia incarcerato all'arrivo.  Obiettivo di Polanski è tornare a Los Angeles e chiudere il processo contro di lui, senza dover trascorrere altri giorni in carcere.

Polanski, che ha preso la cittadinanza francese e vive a Parigi, nel corso degli anni non ha potuto soggiornare nei Paesi che prevedono accordi di estradizione con gli Stati Uniti, che hanno numerose volte avanzato la richiesta. L'ultima nel 2015, quando e' stata la giustizia polacca a rifiutare la consegna del regista durante un viaggio in Polonia, sostenendo che il reato per la propria legislazione risulterebbe prescritto.
 

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