L'insoddisfazione della Commissione all'indomani del referendum in Canton Ticino

Il referendum in Ticino che sfavorisce i lavoratori frontalieri "non renderà più semplici i già difficili colloqui" in corso tra la Svizzera e l'Unione europea sulla libera circolazione delle persone. Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, facendo riferimento al voto con cui i cittadini del Canton Ticino hanno approvato l'iniziativa popolare 'Prima i nostri', che prevede maggiori restrizioni per i lavoratori stranieri. "Ue e Svizzera – ha detto Schinas – sono impegnati in intensi colloqui da mesi, per trovare una soluzione su come applicare il voto popolare sul libero movimento, in un modo che rispetti l'accordo sulla libera circolazione". Inoltre, il portavoce ha precisato che il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e le autorità federali svizzere "hanno concordato di continuare a cercare una soluzione accettabile per entrambe le parti e di incontrarsi di nuovo a fine ottobre. Sarà il prossimo passo e una nuova occasione per parlare del voto e delle sue potenziali conseguenze". "Il presidente Juncker – ha poi ancora sottolineato il portavoce – ha sempre chiarito che le quattro libertà fondamentali del mercato unico sono inseparabili e nel contesto svizzero ciò significa che la libera circolazione delle persone è fondamentale".
 

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