Firmata l'intesa finale che mette fine a mezzo secolo di guerriglia e repressioni

Il governo della Colombia e i ribelli delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno siglato l'accordo finale di pace che mette fine a mezzo secolo di guerra civile. Secondo le intese, raggiunte dopo quasi quattro anni di colloqui a Cuba, le Farc rinunceranno alle armi e si reintegreranno nella vita civile. Nella capitale colombiana, la popolazione ha festeggiato nei parchi e nelle strade. Il 2 ottobre l'accordo sarà sottoposto a referendum nazionale. "Oggi posso dire, dal profondo del mio cuore, che ho realizzato il mandato che mi avete assegnato", ha dichiarato il presidente Juan Manuel Santos, rieletto nel 2014 con la promessa dell'accordo di pace. "Colombiani, la decisione è nelle vostre mani. Mai prima d'ora i cittadini del nostro Paese hanno avuto a portata di mano la chiave per il loro futuro", ha aggiunto in un discorso trasmesso in tv. "Abbiamo vinto la più bella di tutte le battaglie", ha commentato il negoziatore delle Farc, Ivan Marquez, dopo l'annuncio all'Avana, "la guerra con le armi è finita, ora inizia il dibattito delle idee". Secondo l'accordo, le Farc avranno una rappresentanza senza diritto di voto al Congresso sino al 2018 e potranno partecipare alle elezioni. Poi, i 7mila ex ribelli dovranno conquistare i loro seggi come ogni altro partito politico, ha spiegato Santos. "Gli Stati Uniti sono orgogliosi di appoggiare la Colombia nella sua ricerca di pace", ha commentato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, congratulandosi in una conversazione telefonica con l'omologo Juan Manuel Santos.

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