L'uomo si è dichiarato colpevole davanti alla Corte penale internazionale
Un sospetto jihadista è da oggi la prima persona processata alla Corte penale internazionale per la distruzione di opere considerate patrimonio culturale dall'Unesco. Ahmad al-Faqi al-Mahdi affronta all'Aia le accuse di aver distrutto nove santuari e l'ingresso di una moschea a Timbuktu, in Mali, nel 2012, come crimine di guerra. A marzo aveva detto di intendere dichiararsi colpevole, rischiando una condanna massima di 30 anni di detenzion, e così ha fatto. Secondo i procuratori, Mahdi è membro di Ansar Dine, gruppo islamista che ha occupato il sito patrimonio mondiale dell'umanità per mesi. E' la prima volta che all'Aia si tiene un processo per distruzione di patrimonio culturale come crimine di guerra, così come è la prima volta che un jihadista viene processato alla Cpi. Secondo le previsioni, il processo dovrebbe durare circa una settimana.
"Con grande rammarico devo presentare la mia colpevolezza. Tutte le accuse che mi si imputano sono precise e corrette", ha detto l'accusato, dicendo di provare "grande dolore" per i fatti commessi e chiedendo perdono alla popolazione del Mali e alla comunità internazionale. "Spero che la pena che mi si imputa sia sufficiente per ottenere il perdono" di tutti coloro che sono stati danneggiati. Il tribunale confida nel fatto che questo processo inedito sia un precedente per altri casi simili.
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