"Sono in realtà una copertura per nascondere il fatto che la campagna elettorale democratica sia stata manipolata"

Vladimir Putin contro Hillary Clinton. Mosca replica alle accuse da parte degli Stati Uniti secondo cui la Russia sarebbe dietro l'attacco hacker contro il partito Democratico. Le illazioni sono considerate "offensive e indegne". Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in una nota secondo cui Washington non ha presentato le accuse attraverso i canali ufficiali.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sottolinea, inoltre, che Washington sbaglia ad accusare Mosca di irregolarità senza prima indagare. Secondo Peskov si tratta in realtà di "una copertura per nascondere il fatto che la campagna elettorale democratica sia stata manipolata". 

Ieri la candidata democratica alla presidenza Usa, Hillary Clinton, aveva accusato i servizi di intelligence russi di avere hackerato i computer del Comitato nazionale democratico (Dnc). "Sappiamo che i servizi di intelligence russi hanno hackerato il Dnc e sappiamo che hanno organizzato la diffusione di molte di quelle e-mail", ha detto Clinton in un'intervista a Fox News Sunday, in cui ha anche accusato Donald Trump per avere mostrato il suo sostegno al presidente russo Vladimir Putin.

Pochi giorni prima Donald Trump aveva rivolto un provatorio appello: "Russia, se mi stai ascoltando, spero che riuscirai a trovare le 30mila e-mail di Hillary scomparse", ha dichiarato Trump facendo polemicamente riferimento alle email inviate da un account privato mentre Clinton era segretario di Stato che non sono state divulgate al pubblico. 

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