300 somali potrebbero essere annegati dopo esser partiti dall'Egitto. Il ministro: Non penso che chiuda occhio sulle partenze

 "Non abbiamo certezze" sul barcone che sarebbe partito dall'Egitto e naufragato in mare con 200 morti. "Non voglio negarlo ma non posso nemmeno confermarlo". Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a 'La Telefonata' di Belpietro su Canale5. "Con l'Egitto abbiamo una collaborazione sull'immigrazione da prima del caso Regeni. Non credo ci sia stata una scelta da parte dell'Egitto di chiudere un occhio per favorire la partenza di migranti. Non credo che al governo di al Sisi convenga un atteggiamento del genere", ha spiegato Alfano.

 E il ministro torna sulla querelle che ha visto contrapposte Roma e Berlino, quella di utilizzare gli eurobond per finanziare la strategia di accoglienza e occuparsi della crisi dei migranti.  "La nostra strategia è piu ampia e prevede la cooperazione e progetti di sicurezza con i Paesi partner in Africa, da finanziarie eventualmente con gli eurobond. Sia la Germania sia altri Paesi sono d'accordo. Poi, è evidente che non c'è piena intesa di vedute con la Germania, ma se loro hanno altre idee le facciano sapere, ma aumentare le tasse non è una buona idea" ha detto Alfano.

 

 

 

IL CASO. Fra 200 e 300 somali potrebbero essere annegati nel Mediterraneo nel naufragio dell'imbarcazione partita dall'Egitto e diretta in Europa. Lo riferisce a Reuters il ministro dell'Informazione somalo, Mohamed Abdi Hayir, raggiunto telefonicamente. "Non abbiamo un numero fisso, ma sono fra 200 e 300 somali", ha detto. "Non c'è un numero chiaro perché non viaggiavano legalmente", ha proseguito, aggiungendo che ha appreso che sull'imbarcazione è possibile che viaggiassero circa 500 persone, di cui appunto fra 200 e 300 somali "e la maggior parte di loro sono morti". Il ministro non ha fornito una tempistica precisa per l'incidente. In un'altra dichiarazione il governo somalo, porgendo le condoglianze, aveva parlato di "circa 200" morti somali, la maggior parte dei quali adolescenti, spiegando che la barca si era ribaltata dopo essere partita dall'Egitto.
 

In un articolo pubblicato sul sito web Somali National News Agency (Sonna), il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamoud ha "inviato le sue condoglianze sentite a nome suo e dei cittadini della Somalia alle famiglie che hanno perso i loro cari". Prima delle dichiarazioni del governo somalo le autorità di Egitto, Italia e Grecia non erano state in grado di confermare la notizia di un nuovo naufragio. Un anno fa circa 800 migranti annegarono al largo delle coste della Libia dopo che il peschereccio sul quale viaggiavano ebbe una collisione con una nave mercantile che stava provando a salvarli, il naufragio nel Mediterraneo con il maggior numero di vittime da decenni.
 

 

SCONTRO ROMA-BERLINO Mentre si conta l'ennesimo naufragio la situazione migranti si fa sempre più critica. La Germania ha respinto la proposta dell'Italia di introdurre eurobond per affrontare la crisi dei rifugiati e combatterne le cause. "Il governo non vede fondamenti per un finanziamento condiviso del debito derivato dalle spese degli Stati membri in materia di immigrazione", ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce dell'esecutivo tedesco, Steffen Seibert, ricordando che la posizione contraria di Berlino sull'emissione degli eurobond è nota e alludendo ad altri tipi di strumenti disponibili nell'ambito dell'Unione europea. Seibert ha aggiunto che il governo tedesco "naturalmente studierà in profondità" la proposta del premier italiano per una "ampia strategia di migrazione esterna".

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