"La mancanza di volontà politica degli Stati è fattore principale del fallimento del piano"

"La mancanza di volontà politica degli Stati membri è il fattore più importante del fallimento del piano di delocalizzazione dei migranti nell'Unione europea". Questa l'ammonizione della Commissione europea che emerge da un rapporto pubblicato oggi secondo cui solo 937 richiedenti asilo sono stati ricollocati rispetto ai 160mila promessi. Questo, riconosce la Commissione, mette a rischio la capacità del programma di diventare un'alternativa ai percorsi irregolari e pericolosi. L'obiettivo, secondo la Commissione, è che entro due settimane, entro il 16 aprile prima che venga pubblicato il prossimo rapporto mensile, debbano essere eseguiti almeno 6mila ricollocamenti e che per il 16 maggio venga raggiunto il numero compessivo di 20mila. Secondo Bruxelles entro settembre 2017 si devono attuare almeno 5.679 ricollocamenti al mese (187 al giorno).

Dei 937 migranti ricollocati nel 2015 569 arrivano dalla Grecia, 368 dall'Italia. Gli Stati membri che hanno accolto rifugiati dalla Grecia sono stati, secondo il rapporto: Francia (242), Portogallo (84), Finlandia (77), Olanda (48), Germania (37), Lussemburgo (30), Romania (15), Irlanda (10), Cipro, Lettonia, Lituania e Malta (6 ciascuno) e Bulgaria (2). I Paesi che hanno accolto migranti dall'Italia: Finlandia (96), Portogallo (65), Olanda (50), Francia (41), Svezia (39), Belgio (24), Germania (20), Spagna (18) e Malta (15).

"Il ritmo dei trasferimenti non è sufficiente – segnala la Commissione – Le operazioni potrebbero essere più veloci se gli Stati membri mantenessero realmente i propri impegni".

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