Moderati vicini al presidente conquistano tutti i seggi a Teheran. In testa in tutto il Paese.
Il presidente dell'Iran Hassan Rohani esce vittorioso dalle elezioni. Votando per il rinnovo del Parlamento e dell'Assemblea degli esperti, gli iraniani hanno deciso l'avanzata dei moderati e riformisti, sancendo in pratica un voto di fiducia nei confronti del presidente e delle sue politiche. Gli alleati di Rohani hanno ottenuto 30 dei 30 seggi riservati alla capitale nelle parlamentari e ottenuto i primi posti all'Assemblea degli esperti, secondo i dati ancora parziali.
Un risultato che nel primo caso potrà velocizzare l'apertura dell'Iran post-sanzioni al mondo, nel secondo avere un deciso impatto sulla nomina della prossima Guida suprema, alla successione di Ali Khamenei. "Il popolo ha dato maggior credibilità e potere al suo governo eletto", ha dichiarato Rohani commentando il voto. Secondo gli analisti, questo esito sarà decisivo per un Paese dove quasi il 60% degli 80 milioni di abitanti è under 30.
AL PARLAMENTO: RIFORMISTI VITTORIOSI A TEHERAN. Trenta dei 30 seggi decisi nella capitale, sul totale di 290 da rinnovare in Parlamento, andranno ai moderati e riformisti alleati di Rohani. Lo rivelano gli ultimi dati diffusi dal ministero degli Interni, smentendo quelli iniziali che sembravano affidare un posto ai conservatori. In un comunicato ufficiale, i funzionari addetti al conteggio dei voti hanno spiegato che, con quasi due terzi dei voti scrutinati nella capitale (2.633.905), il gruppo di moderati e riformisti ha guadagnato tutti i seggi. La lista riformista è guidata da Mohamadreza Aref, ex vice presidente sotto il governo riformista di Mohammad Khatami (2001-2005), Numero due della lista è Ali Motahari, una delle voci più attive per chiedere la riabilitazione dei leader del movimento 'verde' e maggiori libertà sociali e politiche nel Paese.
Le autorità iraniane annunceranno oggi il risultato finale, che punta a un legame virtuale tra i 'principalisti', che ora hanno 167 deputati e il dominio assoluto in Parlamento, e i moderati e riformisti alleati del presidente Hassan Rouhani di cui difendendo le politiche di apertura e riforma economica.
Oltre il grande successo nella capitale, i riformisti avanzano in tutto il Paese. alcuni media locali riportano la vittoria dei riformisti in tutto il Paese.
"Sulla base dei voti che abbiamo al momento sembra che i conservatori perderanno la maggioranza nel prossimo Majlis (Parlamento) quadi del 50%. I riformisti hanno guadagnato il 30% e i candidati indipendenti il 20%", ha detto una fonte del governo.
ALL'ASSEMBLEA DEGLI ESPERTI: IN TESTA RAFSANJANI E ROHANI. Successo per Rohani anche all'Assemblea degli esperti, composta da 88 religiosi che hanno il compito di nominare la Guida suprema. Primo è arrivato l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani e subito dopo lo stesso Rohani, secondo dati parziali del ministero dell'Interno. Sui 16 posti riservati a Teheran, sono 13 quelli assegnati alla lista guidata dai due alleati, sebbene alcuni di essi siano sostenuti anche dai conservatori. I più noti conservatori hanno invece ricevuto risultati deludenti: Ahmad Janati, legato all'ex presidente Mahmoud Ahmadinejad e presidente del Consiglio dei guardiani, è arrivato decimo; Mohammad Yazdi, attuale presidente dell'Assemblea degli esperti e membro del Consiglio dei guardiani, dodicesimo; l'ultraconservatore ayatollah Mohammad-Taghi Mesbah-Yazdi è sedicesimo.
ROHANI: CRESCE CREDIBILITA' DEL GOVERNO. "Il popolo ha dato maggior credibilità e forza al suo governo eletto", ha commentato il presidente Rohani citato dall'agenzia di stampa Irna. "La competizione è finita. È ora di aprire un nuovo capitolo nello sviluppo economico iraniano, basato su capacità interne e opportunità internazionali", ha aggiunto, sottolineando che il governo collaborerà con chiunque dopo queste elezioni sarà chiamato a costruire il futuro del suo Paese.
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